Il 27 aprile previsto il lancio sul mercato americano. Il fondatore Murray: “Mission aiutare a bere più acqua emettendo meno C02”
La plastica
Bere di più, in ogni momento, i migliori estratti di frutta e piante compresse in un cubo da sciogliere nell’acqua, con benefici anche per l’ambiente: 98% in meno di emissioni di CO2 dovute al trasporto e 98% di plastica risparmiata rispetto a una normale bibita in bottiglia. E’ questa la ricetta di successo di Waterdrop, l’azienda austriaca fondata nel 2017 da Martin Murray, Henry Wieser e Christoph Hermann che ha rivoluzionato il tradizionale concetto di bevanda, proponendosi sul mercato come una micro bibita in cubi da sciogliere nell’acqua fresca, ovunque ci si trovi. Forte del successo ottenuto da 4 anni a questa parte, l’azienda raddoppierà il fatturato nel 2020 attestando il suo giro d’affari a 44 milioni di euro e il 27 aprile prossimo è pronta a sbarcare negli Usa, dopo aver già conquistato il mercato europeo, con il primo monomarca a Miami.
Martin D. Murray
“Ho sempre avuto la passione dell’industria delle bevande, mi considero da sempre una persona che ama bere acqua – spiega all’Adnkronos Martin D. Murray, classe 1984 e fondatore di Waterdrop -. Trovavo frustrante che le bevande fossero imbottigliate in bottiglie di plastica (per lo più contenenti zucchero) e poi spedite su grandi distanze causando un massiccio inquinamento da CO2. Quindi l’idea è stata semplicemente ‘Usiamo l’acqua come fosse una piattaforma e lasciamo che siano i consumatori a preparare le proprie bevande al momento del bisogno’. Così è nata l’idea del microdrink, un cubetto fatto di estratti naturali di frutta e piante che si dissolve in acqua dandogli grande gusto e vitamine. Il nostro marchio ha come mission quella di aiutare le persone a bere più acqua”.
Le bevande
Senza aggiunte di glutine, lattosio, zucchero e senza conservanti o aromi artificiali, o microdrink in 10 gusti, offrono la praticità in termini di dimensioni di un vero estratto di frutta, piante e ingredienti di alta qualità da tutto il mondo, dall’açaí del Brasile al ginseng dell’Asia, dalla moringa dell’India al baobab dell’Africa. Un’idea che negli anni ha rivoluzionato l’industria del beverage, nata nel 2016, come spesso accade, da una necessità.
Waterdrop
“Tutto in waterdrop è unico – sottolinea Murray -. Tutte le ricette sono state sviluppate da zero, così come la tecnologia di produzione e il packaging. Il bello è che usiamo solo i migliori ingredienti, non abbiamo zucchero e possiamo vendere online, cosa che una bevanda convenzionale non può fare. Inoltre incoraggiamo le persone a bere più acqua e ogni prodotto che abbiamo sul mercato ci aiuta in questo. Oltre al core business, abbiamo anche una vasta gamma di bottiglie in vetro e acciaio, premium e sostenibili, nonché alcuni prodotti ‘Drinktech’ in arrivo entro la fine dell’anno”.
L’azienda
Ad oggi l’azienda ha costruito un solido successo grazie a una rete e-commerce e a diversi punti vendita europei in Austria, Germania, Regno Unito, Francia e Repubblica Ceca, la cui chiusura prolungata durante la pandemia non ha tuttavia impedito il raggiungimento di un raddoppio di fatturato, che si attesterà a circa 44 milioni di euro nel 2020 rispetto ai 21,9 milioni di euro del 2019, con un totale di microbevande vendute nei 12 mesi pari a 100 mila unità. Nei prossimi mesi il marchio punta a crescere anche online: “Nel breve termine – sottolinea Murray – continueremo a crescere online in tutta Europa, principalmente in Italia, Spagna e nei Paesi nordici. Quest’anno apriremo anche diversi flagship store ad Amsterdam, Colonia, Miami e potenzialmente a Milano. Inizieremo a crescere rapidamente negli Stati Uniti a partire dalla primavera di quest’anno e avremo diverse collaborazioni entusiasmanti in arrivo”.
Murray
Nel lungo termine, invece, “ci espanderemo a livello globale, espanderemo il portafoglio con Drinktech e con prodotti per la filtrazione” rimarca Murray. Quanto all’avventura sul mercato statunitense che sta per iniziare, spiega: “Abbiamo testato Waterdrop gli Stati Uniti per alcune settimane e abbiamo già fidelizzato diverse migliaia di clienti senza fare molto. Ora stiamo inviando un team da Vienna, il nostro quartier generale, a Miami per l’apertura del negozio e inizieremo le attività di marketing online a partire da maggio. Gli Stati Uniti saranno il nostro più grande mercato entro il 2023“.