“Introdurremo la tassa di soggiorno già nel prossimo bilancio, in questo modo non aumenteranno le tasse per i cittadini cagliaritani“. Lo annuncia il sindaco di Cagliari Paolo Truzzu, in merito all’imposta che costerà massimo due euro al giorno negli hotel più lussuosi.
Il valore dell’operazione si aggira intorno ai 600mila euro che i turisti potranno spendere. Il sindaco di Cagliari Paolo Truzzu ha illustrato l’altra mattina la misura della Giunta a Fausto Mura, presidente di Federalberghi Sud Sardegna. In più con la presenza di Pierluigi Mannino, presidente della Commissione Attività produttive.
“Eviteremo in questo modo di gravare ulteriormente su imprese e famiglie, già messe a dura prova a causa della pandemia in corso. Il ricavato della tassa verrà speso interamente per migliorare l’immagine di Cagliari“. Finanzieremo tutte le attività necessarie per rilanciare il turismo, soprattutto i servizi per chi arriva in città. Inoltre, avvieremo l’iter insieme alle associazioni di categoria, con le quali apriremo un tavolo tecnico per capire come spendere al meglio le risorse. E anche – conclude il sindaco Truzzu – come andare avanti con l’applicazione dell’imposta, come concordato con il presidente Fausto Mura“.
Il paradosso della richiesta in un contesto di crisi turistica
“Sembra un paradosso ma il Sindaco di Cagliari propone di introdurre la tassa di soggiorno nel capoluogo sardo proprio nel periodo più nero per il settore turistico“. Così attacca Marzia Cilloccu, Progetto Comune per Cagliari e Vicepresidente commissione attività produttive e turismo. “Far quadrare i conti sulle spalle di albergatori e dei proprietari di strutture ricettive extra alberghiere che, secondo il primo cittadino, dovrebbero, proprio in questo momento così drammatico, presentare ai clienti una maggiorazione dovuta al costo dell’imposta che appare quanto meno inopportuna e inadeguata per i modi. Inopportuna perché, pur essendo a carico dei turisti, avrebbe una ripercussione negativa sulle dinamiche di mercato introducendo una forte criticità sulla scelta della Destinazione Cagliari. Risulta poi particolarmente inadeguata in relazione alle motivazioni indicate dal primo cittadino, che non sembrano coerenti con il dettato del decreto legge che regola l’istituzione dell’imposta“.
Mura ha ribadito la contrarietà all’imposta in un momento di grandissima crisi del comparto turistico cittadino. “Chiediamo quindi la creazione di un tavolo tecnico. Ciò scaturisce dalla necessità di condivisione tra gli operatori turistici, Comune ed enti statistici e di controllo”. Così interviene il presidente di Federalberghi Sud Sardegna. E aggiunge che “la partenza non deve essere considerata, a nostro avviso, prima del 2023”.