Oltre alla variante covid inglese e sudafricana, si valuterà la presenza anche della nuova variante brasiliana e nigeriana
La circolare del ministero della Salute
“Al fine di stimare la diffusione delle varianti” di coronavirus in Italia “è stata disegnata un’indagine rapida coordinata dall’Istituto superiore di sanità; in collaborazione con le Regioni e Province autonome, e in particolare con i laboratori da queste ultime identificati. Questa valutazione prenderà in considerazione i campioni notificati il 20 aprile 2021, corrispondenti a prime infezioni, da analizzare tramite sequenziamento genomico”. Lo prevede una circolare del ministero della Salute, firmata dal direttore generale Prevenzione, Giovanni Rezza.
La nuova indagine
La nuova indagine rapida – coordinata dall’Iss con il supporto della Fondazione Bruno Kessler e inoltre in collaborazione con il ministero della Salute . – Sonderà la prevalenza delle varianti che suscitano maggiore preoccupazione, le cosiddette Voc (Variant of concern); ossia quelle britannica (lineage B.1.1.7), brasiliana (P.1) e sudafricana (B.1.351). – Si legge nella nota tecnica allegata alla circolare – ma anche altre varianti cosiddette Voi (Variant of interest), cioè una nuova variante brasiliana (P.2) e la nigeriana (B.1.525). L’obiettivo sarà “identificare, tra i campioni con risultato positivo per Sars-CoV-2 in Rt-Pcr, possibili casi di infezione riconducibili a queste varianti” nel nostro Paese.
IL documento
“La dimensione campionaria per Regione/Pa è calcolata dalla Fondazione B. Kessler”, prosegue il documento tecnico; indicando la formula da usare e precisando che i campioni andranno scelti “in maniera casuale fra” quelli “positivi. Garantendo se possibile una rappresentatività geografica e per fasce di età”. La nuova survey considererà “4 macro-aree: Nord Ovest (Piemonte, Valle d’Aosta, Liguria, Lombardia); Nord Est (Trentino Alto Adige, Veneto, Friuli Venezia Giulia, Emilia Romagna), Centro (Toscana, Umbria, Marche, Lazio); Sud e Isole (Abruzzo, Molise, Campania, Puglia, Basilicata, Calabria, Sardegna, Sicilia)”.
I dati
“Tenendo conto del fatto che sul territorio circolano varianti da Covid-19 con diverse prevalenze – recita l’allegato – si calcola che, con l’ampiezza campionaria scelta, sia possibile stimare prevalenze intorno a 1%, 10% o 50% con precisione rispettivamente intorno a 0,9%, 2,7% e 4,6% nelle 4 macro-aree considerate. Inoltre, seguendo il protocollo Ecdc (Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie, ndr) sul sequenziamento del Sars-CoV-2, con l’ampiezza campionaria scelta è possibile osservare in ogni macro-regione varianti che circolano fra lo 0,5% e il 1% con un livello di confidenza del 95%”. Le Regioni/Pa dovranno inviare i dati entro le 12 del 29 aprile.