In tempi in cui si parla di riapertura dei teatri, di ripresa delle attività culturali dal vivo, di utilizzo degli spazi all’aperto per gli eventi di spettacolo, ‘Playing Shakespeare‘ di Cada Die Teatro risulta essere una nuova frontiera.
‘Playing Shakespeare‘ è un progetto nato all’interno del laboratorio Il Mestiere dell’Attore della Scuola di Arti Sceniche della compagnia cagliaritana. Il laboratorio, che è da alcuni anni dedicato a William Shakespeare e condotto dall’attore e regista Alessandro Lay, è ora fruibile sul sito ufficiale di Cada Die Teatro (link).
Parliamo di una trilogia iniziata nel 2017 con Otello e proseguita con Amleto e Giulietta e Romeo. “Gli avremmo dovuti portare in scena – sottolinea e spiega Lay – poi si sono chiuse le porte delle case, dei teatri, e siamo entrati in guerra. Nei nostri ‘bunker on line’ con i suoi suoni distorti, le sue schermate bloccate, troppo chiare o troppo scure… In attesa di rivederci dal vivo in ‘3 Dimensioni’, giocate insieme a noi con le anteprime del lavoro ‘a distanza’ che abbiamo portato avanti per un anno”.
Il suono è opera di Matteo Sanna, la realizzazione web di Francesca Pani, e il montaggio video invece è di Giovanni Schirru. Alessandro Lay (ideatore e regista) ha lavorato nel laboratorio con due gruppi differenti di allievi, di età variegata, dai 20 ai 75 anni.
Un gioco online di specchi e porte
Si entra nel gioco del teatro scespiriano e da uno specchio magico risuonano le parole introduttive recitate da Lay.
Poi compaiono due porte: la prima con J&R– Storia di due giovani amanti – cioè due famiglie, Capuleti e Montecchi, che hanno in mano Verona e che ‘mandano a morte’ due giovanissimi pur di non rinunciare all’odio atavico che le divide – e Un Amleto di troppo, che parte dalle parole del Prologo.
Andando avanti, ancora un gioco di porte con J&R – Anteprima. Dopodiché vi è un montaggio del lavoro di laboratorio svolto su una piattaforma digitale. E poi gli Extra, con una serie di interviste fatte agli allievi della Scuola di Arti Sceniche, che restituiscono il cammino percorso durante il laboratorio sulle due tragedie scespiriane. I testi del grande Bardo di Stratford on Avon si fondono con quelli di Giovanni Testori e Heiner Muller, e poi “rimixati” da Alessandro Lay.