Covid: la Sardegna resta zona rossa, mezza Italia diventa gialla. Cala del 10% il numnero dei casi in una settimana
L’isola rimane in rosso
La regione Sardegna resterà di colore rosso. È quanto si apprende alla luce dell’analisi in corso dei dati di Monitoraggio Iss-Ministero della Salute. Dalla scheda allegata al report della cabina di regia emerge che la Sardegna ha un R(t) pari a 0.97 e uno scenario di trasmissione di tipo 1, come il resto del Paese, ma questo non è bastato per ottenere un cambio di colore.
I focolai
Infatti, dopo due settimane in rosso l’Isola conta ancora 157 focolai che portano la classificazione complessiva del rischio “alta per molteplici allerte di resilienza”. Nel complesso però la situazione sembra migliorare: la valutazione della probabilità resta “moderata” e quella di impatto diventa “bassa”, oltre al calo del 10,2% dei casi, 1.806 registrati nella settimana dal 12 al 18 aprile.
Le altre regioni
Puglia, Sardegna e Valle d’Aosta hanno ancora numeri da rosso e per loro si parlerà di riaperture non prima di maggio. A stabilire quali saranno i territori che beneficeranno per primi delle nuove aperture sarà innanzitutto il monitoraggio di venerdì 23 aprile. Stando ai dati attuali, sono undici – Abruzzo, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Liguria, Lombardia, Marche, Molise, Piemonte, Umbria e Veneto – oltre alle province di Trento e Bolzano a puntare alla zona gialla, avendo un Rt nel valore inferiore sotto l’1 e un rischio basso o moderato, compatibile con uno ‘scenario 1’. In zona arancione resterebbero invece Calabria, Sicilia, Basilicata, Campania e Toscana, che hanno un Rt vicino a 1 e un’incidenza sopra 200.
L’Italia e le nuove misure
L’Italia quindi si avvia a diventare per oltre la metà gialla la prossima settimana ma, nonostante le riapertura delle attività, il coprifuoco resta alle 22, così come è invariata la road map delle ripartenze graduali fino a luglio. Il decreto legge varato in serata da un Cdm-lampo (dalle 18.15 alle 18.43) non modifica le linee essenziali già trapelate con la prima bozza e scoppia la tensione nel Governo. Incertezze sulla possibilità di un ‘tagliando’ fino a metà maggio, per allentare le misure nel caso che i contagi calino ulteriormente. Ma Pd, M5s e Leu replicano al Carroccio: «C’è stato stato un susseguirsi di ultimatum che minano l’unità». E il ministro per le Autonomie Mariastella Gelmini, in quota Forza Italia, si dice «soddisfatta» del provvedimento anche se «si può migliorare rimediando a incongruenze su ristorazione, sport e wedding».