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La rivoluzione (mancata) nel mondo del calcio: quale futuro per la Super League?

Ormai non si parla d’altro. Sui giornali, sui magazine, in televisione, sui social e su ogni possibile agorà mediatica e non: il tema del giorno è il naufragio della Super Lega, ovvero il nuovo torneo che avrebbe dovuto vedere le migliori dodici squadre di calcio del vecchio continente insieme in un solo torneo, in un format molto vicino a quello che da decenni viene ripetuto (con successo) nei massimi campionati sportivi del Nord America.

Almeno sulla carta, si trattava di un’idea innovativa a livello sportivo e assai ambiziosa sotto il profilo strettamente economico, che per la nostra Serie A avrebbe visto il coinvolgimento di Juventus, Milan e Inter. Tuttavia, quello della Super Lega è stato un progetto che è naufragato miseramente prima ancora di essere partito. Ma andiamo con ordine e ripercorriamo la genesi di questo campionato mai nato.

La rivoluzione nel mondo del calcio per come lo conosciamo oggi era pronta a partire con il progetto di questo super torneo continentale. Se si fosse concretizzato il progetto della Super Lega europea, una delle tante novità che avremmo potuto toccare subito con mano, sarebbe stata quella dell’avere una settimana senza dubbio più ricca di partite e big match. I top team del nuovo torneo, tra tutti i vari impegni nazionali e continentali, sarebbero potuti arrivare a giocare realmente una volta ogni due giorni, riempiendo così i palinsesti di tutte le emittenti televisive specializzate con le partite stasera in programma.

Un po’ come accade dall’altra parte dell’oceano per tutti i campionati professionistici.

Oltre alle tre italiane, avevano inizialmente sposato l’idea di creare una super competizione con tutte le big d’Europa anche le spagnole Real Madrid, Barcellona e Atletico Madrid. Dentro anche sei compagini della Premier League: Liverpool, Manchester United, Manchester City, Arsenal, Tottenham e Chelsea.

Super Lega, dall’annuncio alla sospensione del progetto in meno di due giorni

All’annuncio della nascita della nuova competizione, i massimi dirigenti della UEFA (l’organo che sovrintende a tutte le competizioni continentali in Europa) e i responsabili dei vari campionati coinvolti (Serie A, Liga e Premier League) si sono sollevati contro l’ipotesi di creazione della Super Lega europea, minacciando gravi sanzioni nei confronti delle squadre chiamate a fondare il nuovo torneo.

In sostanza, gli organi di governo del calcio mondiale hanno minacciato di vietare a qualsiasi club o giocatore partecipante alla nuova Super Lega europea di scendere in campo nelle loro competizioni (sia nazionali che continentali, come la Champions League), aumentando di fatto le possibilità di non poter più vedere alcune delle più grandi stelle di questo sport vestire le maglie delle rispettive nazionali.

Tuttavia, i club separatisti, a meno di 48 ore dall’annuncio della nascita del nuovo campionato, hanno cominciato a fare un passo indietro. Prima tra tutti il Manchester City che, con il Chelsea, si è detto non più disponibile a prendere parte al progetto.

In Italia, l’Inter (ma anche il Milan) si è detta scettica sull’ingresso nel nuovo campionato mentre la Juventus è stata l’ultima squadra che ha ceduto, di fronte al dietro fronte delle altre società coinvolte.

Gli organizzatori della Super Lega europea hanno affermato che la nuova competizione non sarebbe nata in contrapposizione agli attuali campionati nazionali e tornei europei. Tuttavia, il super campionato dei ricchi – come è stato ribattezzato mediaticamente – non ha mai trovato l’appoggio dell’opinione pubblica, tantomeno quello dei tifosi che specie in Inghilterra sono scesi in strada a protestare in maniera molto accesa.

 Dietro l’idea della Super Lega: una questione di soldi

La banca di investimento statunitense JP Morgan era l’ente finanziario preposto a fornire materialmente i finanziamenti e i fondi alla nuova competizione, con ogni club fondatore che era pronto a mettersi in tasca una quota di non meno di 400 milioni di dollari per la partecipazione al torneo.

Florentino Perez, presidente della Super League europea e attuale presidente del Real Madrid, è stato sinora il personaggio che di più si è esposto mediaticamente per difendere la bontà di questo nuovo progetto: “In questo momento – ha detto il numero uno dei blancos alla tv spagnola – il nostro obiettivo è quello di salvare il calcio che versa in un momento critico”.

Aggiungendo: “Questo sport deve evolversi, come la vita, come fanno le aziende, le persone, le mentalità. I social media hanno cambiato il comportamento ed il modo di vedere le cose e il calcio deve cambiare e adattarsi ai tempi in cui viviamo”.

Perez, nella sua lunga intervista, ha affermato che l’interesse per il calcio stava diminuendo, specie tra le fasce più giovani: “Perché i ragazzi non sono interessati più al calcio? Semplice, perché ci sono troppe partite di scarsa qualità. Hanno altre piattaforme con cui intrattenersi, altre attività con cui divertirsi. Questa è la realtà”.

E poi ancora: “Il numero di spettatori allo stadio va sempre più diminuendo. Quindi, bisognava fare qualcosa e la congiuntura economica e sociale che stiamo vivendo ci ha spinto a farlo con estrema urgenza”.

Le critiche alla Super Lega

Il progetto del super campionato europeo ha subito visto, come detto, eserciti di oppositori scagliarsi contro la sola ipotesi di nascita del nuovo torneo. Secondo un recente sondaggio, più dell’80% dei tifosi in Italia, Spagna e Inghilterra si sarebbe detto contrario alla Super Lega.

Anche Jürgen Klopp e Pep Guardiola, rispettivamente allenatori di Liverpool e Manchester City – club entrambi fondatori della Super Lega europea – hanno espresso la loro contrarietà a riguardo.

Così anche l’Unione Europea ed il governo britannico in particolare sono scesi in campo al fianco dei tifosi, affermando di voler difendere il modello attuale di calcio nel vecchio continente.

La UEFA e la FIFA hanno minacciato di vietare a tutti i club e ai giocatori che avrebbero preso parte al super campionato di partecipare alle loro competizioni, inclusi i prossimi Europei e la prossima Coppa del Mondo che si terrà nell’inverno del 2022 in Qatar.

Insomma, per il progetto della Super Lega europea in stile NBA se ne riparlerà negli anni a venire. Intanto, il “vecchio” calcio, con tutte le sue contraddizioni e scandali, andrà avanti, per il bene dei tifosi di tutto il continente, forse troppo legati ad una idea di sport ormai desueta e poco al passo con i tempi.

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