Dall’intervento sul fronte processi e giustizia fino alla riforma delle tasse, sono molti i settori del Recovery Plan
Roma – Il premier Mario Draghi presenta alla Camera il Piano italiano per il Next generation e il Recovery plan. L’Italia si candida a ricevere i fondi necessari a ripartire dopo la pandemia.
Alle 16 il presidente del consiglio illustrerà i progetti di riforma e le richieste di finanziamento elaborate dal consiglio dei ministri sabato notte che verranno presentate a Bruxelles venerdì 30 aprile.
Il passaggio alle Camere si concluderà con la presenza di Draghi domani alle 15 al Senato
Il presidente del Consiglio spiegherà che il governo vuole “consegnare alle nuove generazioni un paese piu’ moderno”. Questo è possibile grazie ai fondi europei e alle riforme che vanno messe in campo per dare solidità alla ripresa economica.
Per il ministro degli Esteri Di Maio “Tutti insieme come forze politiche e come cittadini italiani dobbiamo essere compatti nel sostenere questo programma” del Piano nazionale di ripresa e resilienza.
“L’approvazione in Cdm è stato un grande segno unità di questo governo che è nato per affrontare una crisi pandemica ed economica senza precedenti. Lo stiamo facendo con determinazione con compattezza e per migliorare la qualità della vita degli italiani” colpita duramente dal Covid, ha aggiunto.
Ma se sul piano la maggioranza fa quadrato, nonostante qualche distinguo sulle misure di bandiera dei partiti, restano le frizioni sulle misure anticovid.
Ieri Enrico Letta aveva chiesto chiarezza a Matteo Salvini. Dopo la decisione del Carroccio di astenersi in Consiglio dei ministri sulle misure per il contrasto al Covid-19.
“Non può succedere di nuovo che un partito dentro la maggioranza non voti. Chi lo fa deve tirare le conseguenze, chi non vuole stare al governo non deve stare al governo” ha detto il segretario dem.
Leader leghista
Oggi il leader leghista gli risponde: “Ho tutta l’intenzione di stare dentro il governo, per le nostre idee e le nostre battaglie, anche se qualcuno ci vorrebbe fuori, come il Pd di Letta.
Basta che Letta non provochi continuamente, come sta facendo parlando di ius soli, di immigrati, chiedendo che Salvini vada a processo”.
Ma sul coprifuoco Salvini non demorde e spiega di aspettarsi “il prossimo decreto entro metà maggio. Se i dati scientifici continueranno ad essere positivi la riapertura delle attivita’ economiche, sociali, culturali, dovra’ essere totale, con l’azzeramento del coprifuoco. Spero che qualcuno non dica di andare avanti fino a giugno e luglio”.