35 anni fa il Disastro di Chernobyl: Un Grazie infinito alle famiglie sarde per l’accoglienza dei bambini bielorussi.
La tragedia
35 anni fa il 26 aprile 1986 la tragedia di Chernobyl; paragonabile all’esplosione simultanea di più di 100 bombe nucleari analoghe a quelle che nel 1945 avevano sterminato Hiroshima e Nagasaki. Sono passati 35 anni dal grave disastro nucleare che colpì in particolare la Repubblica Belarus dove è ricaduto oltre il 70% del materiale radioattivo fuoriuscito dalla centrale di Chernobyl. Nei territori contaminati sorgevano per 3678 centri abitati, fra città, piccoli paesi e villaggi con una popolazione di 2,2 milioni di abitanti. Sono ben 479 i centri abitati che a seguito dell’incidente hanno cessato la loro esistenza.
Successivamente al disastro
Nei giorni, nelle settimane e nei mesi successivi al Disastro di Chernobyl, quasi 700 mila persone fra vigili del fuoco; operai, ingegneri, scienziati e militari hanno lavorato per cercare di mettere in sicurezza il territorio; proteggendo non solo il loro paese, ma anche l’Europa e il mondo, divenendo dei veri e propri scudi umani, fermando la diffusione dei radionuclidi a scapito della loro salute.
Gli stati ospitanti
Tanti gli stati che hanno teso la loro mano con centinaia e centinaia di migliaia di bambini bielorussi ospitati in tutto il mondo per un salutare cambio d’aria. L’Italia da sola ne ha ospitato più della metà, la Sardegna è stata protagonista con migliaia di famiglie sarde accoglienti; in un movimento di solidarietà che continua ancora oggi; anche se, le note vicende legate all’emergenza sanitaria COVID-19, hanno bloccato le accoglienze in programma dal marzo 2020 ad oggi.
L’auspicio
L’auspicio è che presto, si possa tornare alla realizzazione dei programmi di accoglienza temporanea, nella massima salvaguardia della salute dei minori, delle famiglie accoglienti e dei loro familiari, dei volontari e accompagnatori che sono protagonisti di queste splendida pluriennale esperienza di solidarietà. Un forte e sentito ringraziamento va alle famiglie e ai volontari delle associazioni e alle istituzioni italiane per tutto quanto hanno fatto in questi anni, non solo con le accoglienze dei bambini, ma con una miriade di progetti di cooperazione, sociali e umanitari in loco dal valore inestimabile. Grazie per la generosità, per la costanza, per l’impegno a favore dell’infanzia bielorussa.