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In lockdown più bimbi in sovrappeso

IN LOCKDOWN DUE SU 10 IN SOVRAPPESO, SIPPS: PROGETTO ‘NUTRIPIATTO’ AIUTA GENITORI SU EDUCAZIONE ALIMENTARE

Patatine, carne rossa e bevande zuccherate . Sono gli alimenti per i quali, durante il lockdown dello scorso anno, è stato registrato un consistente aumento nei consumi. Sia da parte di bambini e adolescenti. Aumento a fronte del quale si è anche registrata una diminuzione del tempo dedicato alle attività sportive e motorie.

È quanto emerge da uno studio condotto da un gruppo di ricercatori italiani e statunitensi su un campione di 41 bambini e adolescenti di Verona.

Nel quale sono stati paragonati gli stili di vita e le abitudini alimentari prima e durante il lockdown della scorsa primavera.

Lo studio, intitolato ‘Effects of Covid-19 lockdown on lifestyle behaviors in children with obesity living in Verona, Italy. A longitudinal study’, è stato pubblicato sulla rivista ‘Obesity. A research journal’.

Dalle risposte fornite dai partecipanti è emerso, inoltre, che a fronte della diminuzione del tempo speso in attività motorie sono aumentate le ore trascorse al pc e quelle di sonno.

La pandemia e il processo di trasformazione

“La pandemia- commenta Leo Venturelli – ha attuato un processo di trasformazione nelle vite di genitori e figli: la famiglia ha dovuto sostenere i bambini e i ragazzi durante i periodi di chiusura delle scuole”.

L’interruzione delle attività didattiche in presenza ha, infatti, rappresentato un problema non solo sotto il profilo educativo e della socialità, ma anche sotto il profilo alimentare.

A conferma, Venturelli ricorda che “la mensa scolastica garantiva un apporto nutrizionale e bilanciato a tutti i bambini. Con la didattica a distanza è ripreso il pranzo a casa.

Le famiglie più fragili hanno dovuto far fronte alla situazione. Con il rischio di somministrare pasti molto lavorati e a potere calorico elevato, ma spesso sbilanciati sotto il profilo dei costituenti. L’effetto è stato l’aumento del sovrappeso nei bambini”.

Il progetto di nutrizione ideato da Nestlè, mette a disposizione la consulenza scientifica tre delle sue nutrizioniste.

“Il progetto ‘Nutripiatto’- spiega Giuseppe Di Mauro- si è sviluppato in Italia grazie alla collaborazione scientifica della nostra società e dell’Università Campus Biomedico di Roma. In questo momento- ribadisce- il ‘Nutripiatto’.

Con le sue proposte dietetiche ragionate e basate sia sul giusto equilibrio dei componenti alimentari che sulla creatività della preparazione, ma anche sulla semplicità dei cibi scelti.

Può essere di fondamentale importanza nell’aiutare i genitori nell’educare i figli a una sana alimentazione, facendo scelte alimentari bilanciate e corrette, con la partecipazione attiva dei bambini e ragazzi a costruire il piatto ideale”.

Micaela Gentilucci, nutrizionista, collabora alla consulenza scientifica per conto della SIPPS.

Precisa inoltre che “l’Italia continua ad essere, tra i Paesi europei, quello con i valori più elevati di eccesso ponderale nella popolazione in età scolare: la percentuale di bambini in sovrappeso è- infatti- del 20,4%”.
La buona crescita dei più piccoli è anche al centro dell’impegno che ha dato vita al Nestlé for Healthier Kids.

Iniziativa internazionale che ha l’obiettivo di aiutare 50 milioni di bambini a vivere in modo più sano entro il 2030.

Nutripiatto

‘Nutripiatto’ è parte di questa missione: dare ai genitori un contributo concreto, a misura di bambino, per favorire le buone abitudini alimentari.

“La guida ‘Nutripiatto’- tiene a precisare ancora Di Mauro- è un libro per la famiglia e il piatto. Fornito come supporto visivo, è un sistema semplice e intuitivo per tutti. Sul piatto, di dimensioni reali, i bambini dai 4 ai 12 anni possono ‘giocare’ ad inserire gli alimenti a crudo per capire in concreto come si costruisce il pranzo o la cena, avendo accanto un genitore che insegna loro, in modo semplice, a mangiar bene e sano. Poter seguire in modo attivo tutte le procedure significa partecipare alle scelte alimentari e ricevere in concreto messaggi educativi di qualità da parte dei genitori, coinvolti loro stessi in questa divertente, ma scientificamente valida, attività di educazione alla salute”.

About Paola Usai

Studio Beni Culturali all'Università di Cagliari. Sono sarda, ma attualmente vivo a Bolzano dove lavoro come au pair.

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