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Artprice: Le donne rappresentano soltanto l’8% del mercato dell’arte!

In 20 anni la percentuale del fatturato d’asta generato dalle artiste donne è raddoppiata, passando dal 4% all’8% del fatturato globale. Ma è ancora troppo bassa rispetto al numero delle principali artiste femminili.

Sotheby’s si propone di dare una maggiore visibilità sul mercato alle artiste donne organizzando una sessione online intitolata (Women) artists, in programma dal 20 al 27 maggio 2021. Tuttavia, c’è chi vede in questa iniziativa una forma di discriminazione. Questo perché l’iniziativa, che intende celebrare “il contributo femminile in 400 anni di storia dell’arte“, rischia di rafforzare ulteriormente la differenza di genere. O, peggio ancora, ridurre il posto delle donne nella storia dell’arte a un semplice “contributo“.

Stando a quanto afferma Thierry Ehrmann, presidente e fondatore di Artmarket.com e del suo dipartimento Artprice, afferma: «In 20 anni la percentuale del fatturato d’asta generato dalle artiste donne è raddoppiata, passando dal 4% all’8% del fatturato globale.  Ma è ancora troppo bassa rispetto al numero delle principali artiste femminili: Artemisia Gentileschi, Frida Kahlo, Cindy Sherman… Una sessione di vendite dedicata al genere femminile merita, come minimo, un’importante asta serale!».

Di conseguenza Artprice coglie l’occasione per concentrarsi su quattro delle artiste donne più importanti.

Hilma Af Klint (1862-1944) 

Nessuna delle opere “astratte” di Hilma Af Klint è mai stata battuta all’asta (per il semplice motivo che appartengono tutte alla sua fondazione). Ma, allo stesso tempo, quest’artista ha anticipato il ruolo fondamentale delle donne in una delle principali correnti del XX secolo, molte delle quali hanno continuato a generare risultati d’asta eccezionali. Klint si può infatti considerare tra le pioniere dell’Astrattismo, la cui opera è addirittura precedente a quella di Kandinsky.

Yayoi Kusama (1929-)

Pur senza raggiungere i livelli di Georgia O’Keeffe (44,4 milioni $) o di Louise Bourgeois (32 milioni $), l’artista giapponese Yayoi Kusama è l’artista donna di maggior successo sul mercato dell’arte. Ciò grazie alla sua abbondante produzione che passa di mano in tutto il mondo. Con 617 lotti venduti all’asta nel 2020, per un fatturato totale di 67 milioni di dollari, Kusama si è piazzata al 20° posto nella classifica generale di Artprice del 2020 degli artisti per fatturato annuo (considerando tutti i periodi creativi) davanti a Tamara de Lempicka (al 33° posto). Inoltre, il solo fatto che una delle artiste donne di maggior successo nella storia sia un’artista vivente presagisce un cambiamento radicale. Un cambiamento confermato con le generazioni più recenti.

Jenny Saville (1970-)

Con una media di circa una mostra ogni due anni (alla galleria Gagosian) e un solo dipinto messo all’asta ogni anno, il mercato di Jenny Saville conserva una forma di rarità che si sposa perfettamente con il suo tipo di arte. Classica e brutale al tempo stesso, la sua pittura è stata paragonata a quella di Rubens o di Lucien Freud. Ma l’artista inglese ha creato una delle opere più originali della scena contemporanea. In passato, Jenny Saville è stata associata alla corrente degli Young British Artists insieme a Tracey EminSarah Lucas e Rachel Whiteread.

Njideka Akunyili Crosby (1983-) donne

I dipinti di Njideka Akunyili Crosby hanno destato scalpore nelle aste del 2017 e 2018, ma successivamente è scomparsa dal mercato secondario. Da allora, la giovane artista di origine nigeriana non è mai stata così popolare. Inserita nella lista “100 Next” della rivista TIME del 2019 come una delle personalità più influenti del pianeta. E ha inoltre raggiunto la Galleria di David Zwirner. Quest’ultimo ha unito le sue forze con quelle di Victoria Miro per garantire che il successo della Crosby non venga sopraffatto dall’eccessivo entusiasmo del mercato. La Crosby si trova al centro di tutto un gruppo di artiste donne sotto i 50 anni e di origine africana che stanno rivoluzionando il genere della ritrattistica. La sua tecnica si basa specialmente sull’uso delle tecniche di collage.

 

About Ilaria Atzei

Mi chiamo Ilaria e frequento l'ultimo anno della triennale di Beni Culturali e Spettacolo dell'Università di Cagliari.

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