Premio alla carriera per Giovanni Maria Camppus, libero professionista, docente universitario e assessore. Una vita dedicata alla progettazione. Venerdì 30 aprile la cerimonia online per i 50 anni d’iscrizione all’ordine.
Una carriera decennale: sarà un ideale passaggio di consegne quello che venerdì 30 aprile alle 17.30 vedrà la giovane architetta Mara Ladu premiare; Giovanni Maria Campus; per i 50 anni di iscrizione all’Ordine degli Architetti; Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori di Cagliari (OAPPC). Dopo i saluti del direttore del Dipartimento di Ingegneria Civile, Ambientale e Architettura; prof. Giorgio Massacci e l’introduzione della presidente dell’OAPPC di Cagliari Teresa De Montis; Campus dialogherà con l’arch. Mario Cubeddu, referente per l’Ordine nella Commissione per la qualità architettonica e del Paesaggio al Comune di Cagliari.
Nella vita di Campus, bittese, classe 1943, c’è stato e c’è spazio per la prima grande irrinunciabile passione: l’architettura, trasmessa poi al figlio Enrico, anche lui architetto. «Dopo i primi esami alla facoltà di ingegneria, mi resi conto che non era quello che cercavo. Decisi di trasferirmi a Firenze per iniziare un nuovo percorso formativo. Ebbi immediatamente l’impressione che non si trattasse di una facoltà in cui preparare gli esami semplicemente col capo chino sui testi».
A Firenze, come anche in molte altre città universitarie italiane, c’era un gran fermento culturale e l’Università era luogo di confrontocostante, dove spesso l’obiettivo dello studente era superare il maestro, magari con ingenua e giovanile supponenza, ma motivato desiderio di conoscenza. Così, varcato il mare, Campus si trova come docenti intellettuali a tutto tondo del calibro di Umberto Eco, Leonardo Benevolo, Giovanni Klaus Koenig, Pierluigi Spadolini e Leonardo Ricci; docente in Italia e negli Stati Uniti; Medaglia d’oro alla Triennale di Milano del 1957; ideatore del principio secondo cui protagonista della progettazione architettonica è l’essere umano e il suo rapporto con il paesaggio. La creazione di nuovi spazi secondo Ricci, deve di necessità stimolare nuove relazioni umane.