Un nome, Esc, che evoca la possibilità di una via d’uscita dalla drammatica spirale del gioco d’azzardo patologico, un fenomeno che in Italia ha registrato una forte crescita tra tutti gli strati sociali della popolazione.
Compie un anno lo sportello Esc (link). Nato a Ravenna per offrire gratuitamente ai giocatori e ai loro familiari una serie di strumenti per contrastare le difficoltà sociali, economiche e legali che l’abuso patologico del gioco d’azzardo comporta. Si tratta di un progetto ideato e progettato dal Servizio sociale associato dei Comuni di Ravenna, Cervia e Russi. Gestito dalla cooperativa sociale Villaggio Globale in collaborazione con il SerT di Ravenna e con il dipartimento di Scienze Giuridiche dell’università di Bologna.
Inserito tra le forme di “dipendenza senza sostanza”, il disturbo da gioco d’azzardo può portare con sé gravi conseguenze. Esse vanno dai disturbi del comportamento ai problemi relazionali, dalla perdita di lavoro fino a gravi forme di indebitamento.
Le tre fasi del supporto
Da febbraio 2020 ad oggi lo sportello Esc ha accolto 26 persone, di cui 13 giocatori (10 uomini e 3 donne) e 13 familiari (5 uomini e 8 donne). La maggior parte di loro ha un’occupazione lavorativa ma ci sono anche disoccupati, pensionati e studenti. Persone vittime di dipendenza da giochi come slot machine, lotto e scommesse sportive online. Esc ha così organizzato 12 incontri dedicati all’orientamento sociale, 33 quelli di supporto psicologico e 15 le consulenze legali.
Il primo passo nel percorso proposto dallo sportello è un momento di orientamento sociale in cui le persone vengono ascoltate, senza giudizi. E vengono spiegati loro i servizi messi a disposizione da Comune e Ausl per uscire dalla dipendenza. Il supporto psicologico è invece volto ad individuare, insieme ad una psicologa, le motivazioni che hanno fatto sì che il gioco diventasse patologico. Ciò al fine di evitare il verificarsi di ricadute. La consulenza legale è infine affidata a due avvocati. Essi offrono indicazioni sia ai giocatori che ai loro familiari per affrontare i problemi legati all’indebitamento o ad altre questioni legali.
Il ruolo dei familiari e dei social
Il ruolo dei familiari in questo percorso è importante sia per aiutare le vittime sia per i familiari stessi, a cui sono dedicati gruppi di aiuto accompagnati da una psicologa. Tra le attività proposte dal progetto ci sono inoltre incontri di sensibilizzazione sul territorio ed eventi pubblici per promuovere una presa di coscienza da parte della cittadinanza. I progetti sono anche realizzati attraverso l’uso dei social network. Ad oggi sono stati 12 gli eventi online organizzati sulla pagina facebook (link) dello sportello, per un totale di 15.970 persone raggiunte.