Dal primo giugno sarà possibile caricare documenti per un massimo di 15 Gb. La soglia di Google Foto partirà però tenendo conto della memoria attuale: il conteggio partirà senza tener conto delle attuali immagini caricate.
L’addio allo spazio illimitato e gratuito per foto e video era stato annunciato a novembre. Adesso si entra nel vivo: dal primo giugno, chi supererà i 15 Gb di contenuti salvati su Google Foto, uno dei servizi più usati e apprezzati dell’ecosistema di Big G, dovrà pagare. Niente paura: tutto ciò che è già stato caricato non contribuirà al raggiungimento del limite. Dunque non c’è bisogno di mettersi a scaricare e cancellare le foto del weekend a Parigi o quelle degli ultimi compleanni. La soglia dei 15 Gb sarà conteggiata a partire dai contenuti salvati sul servizio di “cloud storage”, cioè di memorizzazione in remoto, proprio da giugno. In pratica, l’upload dei file andrà a consumare lo spazio di archiviazione concesso gratuitamente di base da Google per ogni account. Che sono appunto 15 Gb.
Mountain View l’aveva spiegato: impossibile sostenere questo servizio totalmente gratuito, nato nel 2015, con moli di dati così elevate nel lungo periodo. Anche se, a dirla tutta, la stragrande maggioranza delle persone non avrà di che preoccuparsi per un bel pezzo. Secondo le analisi di Big G, l’80% di chi usa Foto ha di fronte a sé almeno 3 anni di tranquillità. Nel senso che in media, al ritmo cui ha caricato in questi anni clip in Full Hd e scatti in alta qualità a una risoluzione massima di 16 Mp, raggiungerà il tetto dei 15 Gb intorno al 2024. Ovviamente dipende anche da come incideranno nel bilancio totale gli altri servizi del proprio account che si appoggiano a quello spazio gratuito, da Drive a Gmail con i suoi allegati.
Quanto spenderemo da giugno in poi
Quando si dovesse arrivare a quella soglia, la cifra rimarrà comunque ragionevole. I piani di pagamento di Google One (così è stato ribattezzata qualche tempo fa l’intera piattaforma di servizi cloud del colosso americano) partono al momento da 1,99 euro al mese per 100 Gb per spingersi sino a 49,99 euro per 10 Tb, utili solo alle realtà professionali di alto livello. In mezzo, c’è l’offerta da 2,99 euro per 200 Gb che sembra la più conveniente per chi lavora con la posta, carica foto regolarmente e sfrutta a pieno anche lo spazio di Drive. Senza contare che c’è tempo sino al primo giugno per spostare, senza costi e senza limiti, tutta la propria libreria fotografica su Google Foto.
C’è da dire che Google Foto è apprezzato anche perché è un servizio versatile ed efficiente. Le foto vengono organizzate in modo automatico e si possono ricercare facilmente partendo da parole-chiave, luoghi o altri parametri; il backup è possibile da qualsiasi dispositivo; ci sono strumenti di editing e fotoritocco integrati, così come di condivisione, e si possono utilizzare applicazioni di terze parte per farne album, stamparle e molto altro.
I servizi cloud della concorrenza
Una delle alternative, che è gratuita ma in realtà si paga (è inclusa nell’abbonamento Prime), è quella di Amazon. Questo consente l’archiviazione illimitata di foto ad alta risoluzione con 5 Gb di spazio Amazon Drive dove, volendo, si possono “parcheggiare” anche i video. Ma servono i 36 euro annui dell’abbonamento al gigante dell’e-commerce, con cui ci si assicura un gran numero di altri servizi, su tutti le consegne gratuite di milioni di prodotti in un giorno.
Se di foto non ne se ne hanno molte, anche Dropbox può avere senso, sebbene la soglia gratuita si limiti a 2 Gb. Ci sono poi i 5 Gb gratuiti di iCloud di Apple, riservati ai possessori di dispositivi della Mela, ma in realtà aperti anche a chi usa Windows tramite un’app desktop dedicata. Stessa capienza gratuita per Microsoft OneDrive, che come iCloud offre poi più spazio pagando cifre diverse, e di iDrive.
Un migliaio di foto gratis possono essere caricate anche su Flickr, sulla piattaforma svizzera pCloud (10 Gb gratuiti con anteprima per i file raw e diverse altre funzionalità che ne fanno una piattaforma completa) e su Mega del famigerato Kim Dotcom (l’imprenditore tedesco naturalizzato finlandese Kim Schmitz), che mette sul piatto 50 Gb gratuiti per tutti, anche con un elevato livello di cifratura.