Il 6 maggio tutto il mondo celebra la giornata mondiale della password: ‘123456’, ‘dragone’, e ‘Ronaldo’ sono ancora tra le più utilizzate e facili da hackerare.
Se ti ricordi la password per entrare nella posta, su Netflix o Amazon, stai sbagliando qualcosa. Vuol dire che hai creato una password facile da ricordare: il nome della mamma, del gatto, delle vacanze o della squadra del cuore. Saranno le prime password che un malintenzionato userà per accedere al posto tuo a uno dei servizi che usi per lavorare o divertirti. E lo farà dopo aver letto il tuo profilo Facebook e LinkedIn, in cerca della giusta associazione. Ma ormai dovremmo saperlo tutti. Invece pare proprio che le cose non stiano affatto così. Diverse ricerche hanno dimostrato che gli utenti usano password troppo semplici da hackerare e per questo motivo il 6 maggio si celebra il World Password Day, la Giornata mondiale della password. Nata dall’idea di un ricercatore di sicurezza informatica, Mark Burnett, ha l’obbiettivo di ricordare a tutti l’importanza di una password sicura.
Direte: ma tanto io non ho niente da nascondere! Sbagliato. Tutti noi abbiamo piccoli e grandi segreti che celiamo con le p.w. e per i cybercriminali; un marito geloso; un concorrente sleale o un investigatore privato, può essere semplice trovare il buco della nostra vita in cui infilarsi. Quellensicure in realtà proteggono un insieme di dati personali sempre più importante, “metadati” inclusi (dove, come, con chi, con quale strumento, a che ora ho comunicato).
Secondo Verizon Data Breach Investigation Report, l’81% delle violazioni informatiche passa per il furto delle credenziali. La giornata mondiale delle password è insomma una ricorrenza importante visto che ogni anno aumenta il numero di databreach, violazioni massive di dati, che generano furti di identità e truffe informatiche che colpiscono veramente tutti. Nonostante ciò, esse sono considerate come qualcosa di noioso, che richiede attenzione e fatica, una scocciatura davanti alla fretta di accedere a un sito, chattare in libertà, spedire un documento.