Il primo giovedì di ogni maggio si celebra la Giornata Mondiale della Password. L’obiettivo è quello di ricordare l’importanza di proteggere i propri dati personali e la propria identità attraverso semplici ma efficaci misure.
Il 6 maggio si è celebrata la Giornata Mondiale della Password (World Password Day). L’istituzione di questa ricorrenza si deve a Mark Burnett, ricercatore di sicurezza informatica. Intel iniziò a sostenerne la celebrazione nel 2013 nell’ambito delle proprie iniziative sulla sicurezza. Da allora, l’evento ricorre ogni primo giovedì di maggio.
La Giornata Mondiale della Password ha lo scopo di ricordare agli utenti quanto è importante proteggere le proprie password e invita a mettere in pratica le norme di sicurezza necessarie per proteggersi dai cybercriminali. Infatti, ogni anno aumenta sempre di più il numero di violazioni dei dati personali, nonchè dei furti d’identità. Oggi utilizziamo password per fare acquisti, socializzare online e, soprattutto, appunto, proteggere tutti i dati personali.
Alcuni studi hanno evidenziato come, ancora oggi, nonostante molti utenti siano consapevoli dell’importanza di proteggere la propria identità, tra le password più diffuse al mondo vi sono “123456”, “123456789” o “Qwerty”. Non serve un bravo hacker per aggirare tali misure di sicurezza. Delle password tanto banali e semplici sono certamente poco sicure.
I dati
Di recente, uno studio di DoubleVerify ha messo in evidenza come, durante la pandemia di Covid-19, il consumo di contenuti oline sia nettamente aumentato. Anzi, è raddoppiato: si è passati da una media di 3 ore e 17 minuti al giorno, a 6 ore e 59 minuti. Da un sondaggio Kaspersky è emerso che il 31% degli utenti di tutto il mondo hanno subito un’infezione, e che di questi, più della metà, il 53%, ha dovuto sostenere dei costi per ripararsi.
Oggi, inoltre, grande parte della nostra vita privata è online tramite i social media. Questo crea certamente un’ulteriore preoccupazione per la sicurezza della propria vita digitale. Il 28% degli utenti ha subito tentativi di hacking dei propri contenuti online, e nel 41% dei casi si trattava proprio degli account dei social media. Seguono gli account di posta elettronica e i wallet di criptovaluta con il 37% e il 31% dei casi.
In ogni caso, fortunatamente, è emerso anche che l’89% degli utenti intervistati da Kaspersky adotta misure di sicurezza informatica per proteggere la propria privacy e tenere al sicuro le informazioni personali. Si parla di misure comuni ma comunque efficaci. il 37% degli intervistati, addirittura, utilizza password per bloccare i file, assicurandosi in questo modo che quei dati siano protetti.