Il Teatro Massimo ospita la mostra fotografica “The Consequences” di Stefania Prandi, sulle conseguenze del femminicidio
I casi di femminicidio sono notevolmente aumentati durante il lockdown. I giornali parlano di un caso ogni due giorni. Se si considera che questi omicidi avvengono tra le mura domestiche, si conferma che la violenza di genere è, prima di tutto, un fenomeno intrafamiliare e che ci tocca molto da vicino. Nonostante questo, ci sentiamo spesso distanti da queste storie, come se riguardassero solo la sfera privata degli altri.
La mostra fotografica di Stefania Prandi nasce a seguito di un’indagine durata tre anni. Questa indagine ha raccolto, attraverso le parole dei familiari, le storie di donne uccise per mano di mariti, ex fidanzati, padri, o che sono sparite. Un lavoro che mette al centro l’ascolto, accoglie la rabbia, il lutto ma anche la forza di chi porta avanti le battaglie, dentro e fuori i tribunali. Tutto ciò per restituire dignità a queste donne. Infatti oltre alla verità processuale esiste anche quella storica.
Fotografie e testimonianze
Il femminicidio deve essere combattuto. Le fotografie, accompagnate dalle testimonianze, ricostruiscono i ricordi facendo emergere il vero significato dell’affetto e del rispetto verso le persone care. Tutto ciò contro la retorica di una cultura che mette sullo stesso piano l’odio, la gelosia, il controllo, il potere, come manifestazioni secondarie e naturali dell’amore.
Un incontro di sguardi e di fiducia in cui i familiari consegnano il loro vissuto alla fotografa. Lei con delicatezza, crea un immaginario intimo, di grande intensità psicologica e profondamente incisivo. Si allontana dall’atto di femminicidio. Si discosta anche dalla spettacolarizzazione del dolore alla quale siamo abituati. Tutto ciò per lasciare spazio alla riflessione.
Trenta ritratti colmano l’assenza di queste donne, grazie a chi non si arrende. Esse sono anche un invito ad avvicinarci e ad adottare queste storie come nostre, e per le quali tutte e tutti possiamo fare qualcosa per evitare che ancora accadano.