Sportello multifunzionale: via al convegno social sul benessere psicologico degli studenti, trasmesso questa mattina nella pagina Facebook dell’Ente Regionale per il Diritto allo Studio universitario di Sassari, organizzatore dell’evento
Questo convegno ha rappresentato un momento di confronto e analisi dei dati emersi dal primo anno di sperimentazione dello sportello multifunzionale di ascolto. Voluto fortemente da Ersu Sassari e realizzato grazie al supporto dell’Università di Sassari, in partnership con il Comune.
Un progetto nato a seguito della stipula di un protocollo d’intesa firmato dai 3 enti e finalizzato quindi alla creazione di canali diretti di ascolto rivolti agli studenti/esse dell’Università di Sassari. Incluse le sedi distaccate,
dell’Accademia di Belle Arti “Sironi” e del Conservatorio “Luigi Canepa”.
Aiuto e supporto per studenti/esse
Aiutare studenti/esse nel percorso di studi vuol dire:
- aiutarli nella costruzione del proprio futuro professionale
- prevenire forme di disagio connesse all’adattamento alla vita universitaria
- fornire supporto anche per forme di disagio specifico
- affiancarli nella costruzione del percorso formativo e professionale
- favorire la conoscenza reciproca e l’integrazione dello studente alla vita universitaria e della città.
Questi gli obiettivi primari che oltre un anno fa i partner si sono prefissati.
I dati emersi dallo sportello multifunzionale di ascolto
I dati emersi questa mattina sono stati presentati dal gruppo di lavoro del Servizio di counseling e sostegno psicologico dello Sportello di ascolto multifunzionale. Essi hanno stimolato un grande confronto tra i rappresentanti istituzionali presenti. Tra questi il Prof. Massimo Sechi e il Dott. Antonello Arghittu, Presidente e Direttore Generale di ERSU Sassari, il Prof. Luigino Filice, Presidente ANDISU, il Prof. Andrea Piana, Prorettore vicario di UNISS, Giorgio Cicalò, Direttore Generale dell’Ass.
L’assistenza psicologica ha erogato ben 554 ore di consulenza. Al momento sono ancora in carico 115 studenti/esse e nel solo periodo compreso tra il 5 marzo e il 3 maggio sono stati 42 i nuovi ingressi. Si rivolgono allo sportello maggiormente le donne (75,8%), solo il 17,7% è uno/a studente/essa lavoratore/trice e la maggior parte è “fuorisede”. Tra le psicopatologie riscontrate si evidenziano disturbi alimentari, grave ansia, attacchi di panico, depressione, disturbo bipolare. Problemi che incidono non solo sulla qualità della vita ma anche sull’andamento del percorso di studi.
A seguito del percorso di supporto psicologico offerto dallo sportello multifunzionale, da un’indagine è emerso che il 78,7% degli studenti/esse si ritiene soddisfatto/a del servizio e lo considera efficace. Il 98% consiglierebbe ad un/a collega di rivolgersi allo Sportello. L’85% del totale poi non avrebbe nessun dubbio a chiedere ancora supporto in caso di necessità. Buona parte degli studenti/esse dice non aver più necessità di assistenza perché grazie al servizio è riuscito/a a superare il suo problema.
Il periodo di sperimentazione si è legato a filo doppio con il problema Covid-19 e non si è potuto sviluppare con le consulenze in presenza a causa della pandemia.Tuttavia la possibilità di fornire supporto attraverso i sistemi digitali ha potuto offrire l’opportunità di assistere con efficacia anche gli studenti/esse fuorisede che si trovavano lontani e sovente isolati.
Le conclusioni dell’incontro
Dai dati esposti questa mattina e dal confronto fra le istituzioni è emerso che lo Sportello Multifunzionale ha bisogno di una maggiore sinergia, di una rete più ampia tra istituzioni e strutture che si occupano di cura del benessere psicologico e psichiatrico. In un solo anno le richieste sono state oltre ogni aspettativa ed è necessario accrescere il numero delle ore a disposizione per le consulenze e aumentare la disponibilità di professionisti a supporto.
Non solo: spesso le problematiche emerse richiedono un supporto psichiatrico e quindi anche farmacologico. Attività che non possono essere erogate direttamente dallo Sportello Multifunzionale. E’ necessario quindi poter creare dei percorsi diretti di supporto psichiatrico attraverso la collaborazione di strutture sanitarie pubbliche.
Al termine dell’incontro-confronto è stata riconfermata la volontà di dare maggiore forza alla collaborazione tra Ersu, Uniss e Comune di Sassari. Dall’Andisu, attraverso l’intervento del suo Presidente il Prof. Filice, è emersa la possibilità di stimolare una condivisione a livello nazionale del progetto. Ovviamente, se ve ne fosse la possibilità, una volta verificate le risorse disponibili nelle casse regionali e dopo un confronto con l’Assessore Biancareddu.