La geriatria si sta aprendo all’interazione con le altre discipline sottolineando come l’ipoacusia affligge un anziano.
Alberto Pilotto, Presidente della Società Italiana di Geriatria Ospedale e Territorio, spiega come la geriatria si stia aprendo all’interazione con le altre discipline sottolineando come un problema audiologico, l’ipoacusia, può affliggere la vita di un anziano.
“E’ noto da tempo che l’ipoacusia si associa a un declino cognitivo, questo è particolarmente vero nell’anziano. Secondo un approccio multidimensionale oggi sappiamo che l’ipoacusia si associa oltre al declino cognitivo , al declino di tutte le altre funzioni e dimensioni che compongono la persona anziana. Per cui deficit cognitivo corre assieme a deficit funzionale, corre assieme al disturbo dell’equilibrio, corre assieme anche deficit biologico psico-emotivo ed emozionale.”
L’approccio multidimensionale
Si sviluppa così un disagio particolarmente gravoso per la persona anziana. Pensiamo all’isolamento, l’isolamento della persona chiusa nel suo mondo all’interno del suo guscio perché i suoni nn solo vengono attutiti ma disturbano. L’approccio multidimensionale necessita necessariamente una esplorazione multifattoriale e multidisciplinare.
Ecco che il mondo della geriatria si è aperto e si sta aprendo sempre di più. Si ha l’interazione con le altre specializzazioni, le altre specialità e gli altri specialisti: gli ottorini, gli audiologi ma anche gli oculisti quando parliamo di deficit neurosensoriali. In conclusione, questa interazione è importante per portare un percorso integrato e multidimensionale al benessere della persona anziana.