Diversità culturale e biodiversità: la questione del cibo

Il Convegno pone l’attenzione sul rapporto tra diversità culturali e biologiche a partire dalla questione del cibo, inteso anche come espressione culturale.

In occasione dell’UNESCO World Day for Cultural Diversity for Dialogue and Development (21 maggio) e dello United Nations International Day for Biological Diversity (22 maggio); e alla luce della drammatica lezione del Covid-19; il Convegno pone l’attenzione sul rapporto tra diversità culturali e biologiche a partire dalla questione del cibo, inteso anche come espressione culturale.

Pensando alle generazioni future, diversità culturale e biodiversità sono un patrimonio e un bene comune da proteggere come impegno di cittadinanza globale. Sono anche risorse fondamentali per affrontare le nuove sfide e trovare con un approccio integrato soluzioni a problemi planetari quali la regolazione del clima e dell’acqua, la qualità e la sicurezza alimentari; l’urbanizzazione attraverso giuste opportunità di lavoro e attenta protezione degli ecosistemi.

Riconoscendo la diversità culturale e la biodiversità come motori per lo sviluppo sostenibile; la problematizzazione del tema del cibo può contribuire a trasformare le sfide ambientali in opportunità di innovazione con impatti sulle politiche economiche, sociali; educative.
L’approfondimento sulla relazione tra biodiversità consente di esplorare nuovi spazi e indagare rinnovati metodi per sviluppare soluzioni su larga scala, per promuovere la consapevolezza dell’interdipendenze tra le specie e del continuum natura-essere umano, per favorire l’educazione e la formazione al rispetto delle diversità e alla sostenibilità.

La riflessione filosofica, la ricerca scientifica e l’innovazione culturale hanno un ruolo decisivo per vivere gli ecosistemi con attenzione alla biocultural diversity – secondo l’espressione che coniuga la diversità della vita nelle interconnesse manifestazioni biologica, culturale e linguistica; alla corretta gestione dei sistemi energetici intesi come parte del tessuto urbano e del paesaggio, agli obiettivi e ai traguardi dell’Agenda 2030. All’iniziativa partecipano i professori Massimo Dell’Utri e Giovanni Mario Pes dell’Università di Sassari. La partecipazione al convegno è gratuita. L’iscrizione va effettuata entro il 19 maggio 2021 esclusivamente attraverso questo collegamento

About Camilla Bruno

Nel 2014 mi sono diplomata in flauto traverso al Conservatorio, attualmente frequento la facoltà di Beni Culturali e Spettacolo, e dal 2018 insegno musica privatamente. Sono appassionata di cinema di musica e di arte. Oltre all’esperienza nella gestione social di realtà come il Cineclub FEDIC di Cagliari, negli ultimi anni ho approfondito i miei studi nel campo degli audiovisivi e del mercato dell’arte. Attualmente sono l'amministratrice del progetto di art management Visual Scout.

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