Oggi finalmente il senato ha approvato in via definitiva la legge sull’agricoltura biologica. FederBio soddisfatta
Dopo anni d’attesa, è stata finalmente approvata oggi in via definitiva dal Senato, la Legge italiana sull’agricoltura biologica. FederBio, è una federazione nazionale nata nel 1992. Grazie all’iniziativa di organizzazioni di tutta la filiera dell’agricoltura biologica e biodinamica. Oggi essa esprime grande soddisfazione per la recente approvazione del Disegno di legge n. 988. “Disposizioni per la tutela, lo sviluppo e la competitività della produzione agricola, agroalimentare e dell’acquacoltura con metodo biologico “. E ringrazia i gruppi politici che hanno espresso con convinzione il loro voto favorevole raggiungendo l’unanimità. Il testo dovrà ora essere sottoposto all’ultimo passaggio definitivo presso la Camera dei Deputati.
La legge normativa
La legge sul biologico è uno strumento normativo fondamentale per supportare la transizione agro-ecologica. E per permettere di allineare l’Italia agli obiettivi ambiziosi del Green Deal europeo e delle strategie Farm to Fork e Biodiversità 2030. FederBio infatti punta a triplicare la superficie coltivata a biologico e a ridurre del 50% l’uso di pesticidi e antibiotici e del 20% quello dei fertilizzanti entro il 2030.
La legge n. 988 introduce elementi particolarmente significativi a sostegno del biologico. Tra questi, la possibilità di registrare il marchio biologico “Made in Italy”. Di istituire distretti biologici che consentano di sviluppare l’agricoltura e l’economia dei territori rurali. E di adottare un Piano nazionale per sostenere lo sviluppo del biologico italiano. FederBio giudica estremamente positiva anche la delega al Governo per la revisione e razionalizzazione della normativa sui controlli. Essa infatti rafforza il sistema delle verifiche all’insegna di una maggiore trasparenza grazie anche all’impiego di piattaforme digitali e alla semplificazione delle norme.
Inoltre, nel 2020 il mercato del biologico ha raggiunto i 6,9 miliardi di euro, di cui 4,3 miliardi relativi al mercato interno con un incremento del +142% dal 2010. Questi dati confermano una trasformazione del modo di produrre e consumare cibo, che la pandemia ha ulteriormente accentuato mettendo ancora di più in evidenza la stretta connessione tra la salute dell’uomo e quella del pianeta.