I prelievi di sangue serviranno a valutare lo stato di attivazione piastrinica prima del vaccino e l’eventuale variazione post-vaccino.
Parte a Milano il primo studio clinico in Italia che indaga la connessione fra vaccinazione anti-Covid ed eventi trombotici. A condurlo sono il Centro cardiologico Monzino e l’università Statale del capoluogo lombardo. Annunciano il progetto ‘Treasure’ per valutare l’eventuale variazione dell’attivazione piastrinica all’origine delle trombosi, indotta dalla somministrazione dei vaccini a mRna, e di quelli a vettore virale.
Monzino e UniMi cercano 200 milanesi interessati a partecipare alla ricerca, sottoponendosi a un semplice prelievo di sangue prima e dopo la vaccinazione. E’ rivolto alla popolazione di età compresa tra 18 e 79 anni, che debba ricevere la prima o la seconda dose di vaccino anti Sars-Cov-2.
Marina Camera, responsabile dell’Unità di Biologia cellulare e molecolare cardiovascolare del Ccm, afferma che i casi di trombosi a seguito della somministrazione del vaccino AstraZeneca hanno seminato il panico. In realtà non c’è dimostrazione scientifica di un nesso di casualità, né che le donne siano più a rischio. Per questo motivo le società scientifiche internazionali hanno raccomandato di indagare sui meccanismi di interazione fra cellule del sangue e vaccini. Un invito che è stato subito accolto.
“Stando alle raccomandazioni emesse dalle autorità sanitarie europee dopo un primo esame dei dati disponibili, – ricorda Camera – i più indiziati sono i vaccini a vettore virale, tanto è vero che in Italia sono riservati agli over 60, età in cui gli eventi trombotici non si sono manifestati. Resta il dubbio che i casi segnalati, davvero pochissimi, rispetto ai milioni di dosi già somministrate in Inghilterra e negli Stati Uniti non c’entrino nulla col vaccino. Dati alla mano, infatti, il loro numero è praticamente identico alle trombosi che colpiscono la popolazione non vaccinata. Per questo bisogna assolutamente saperne di più”.
E’ quindi fondamentale “non sospendere o rallentare la campagna vaccinale: ammalarsi di Covid-19 – avverte Camera – è ben più pericoloso che fare un vaccino. Faccio quindi un appello ai milanesi perché partecipino al nostro studio e aiutino la ricerca”.