Maggio CeDac : “Misericordia” al Teatro Massimo di Cagliari e Teatro Comunale di Sassari.
Un poetico e struggente ritratto di famiglia in un “inferno” con “Misericordia”. Il nuovo spettacolo di Emma Dante che debutta nell’Isola sotto le insegne de “La Grande Prosa” firmata CeDAC Sardegna. In scena da martedì 25 fino a domenica 30 maggio al Teatro Massimo di Cagliari. Lunedì 31 maggio e martedì 1 giugno al Teatro Comunale di Sassari. La pièce «racconta la fragilità delle donne, la loro disperata e sconfinata solitudine».
Arriva a Teatro Emma Dante, drammaturga e regista siciliana, una delle artiste più amate del panorama italiano e non solo. Apprezzata per la sua voce originale, la sua capacità di affrontare temi scottanti e perfino “scabrosi” trasfigurandoli attraverso la forza catartica della bellezza, con una cifra raffinata e immaginifica, tra esplosioni di energia e una seducente grammatica dei corpi, in cui si fondono felicemente etica e estetica. Sotto i riflettori Italia Carroccio, Manuela Lo Sicco, Leonarda Saffi e Simone Zambelli. Protagonisti di una emozionante e emblematica narrazione per quadri per un vivace affresco della società dal punto di vista di figure ai margini. Illuminati dalle luci di Cristian Zucaro.
Raccontata a teatro una storia di miseria e degrado, la vita e la quotidiana guerra per la sopravvivenza di tre donne. Di giorno si dedicano ai lavori a maglia per poi la notte concedersi a sconosciuti e passanti nello squallore del piccolo monovano. Abita con loro un curioso ragazzo, una creatura sfortunata, su cui si riversa l’affetto di quelle madri adottive. Una storia che parla d’amore, dove «Arturo, il pezzo di legno, accudito da tre madri, diventa bambino». Nonostante l’inferno di un degrado terribile, Anna, Nuzza e Bettina se lo crescono come se fosse.
Una trama apparentemente semplice ma densa di sottintesi, fatta di gesti, a volte minimi, amplificati al ritmo di una danza che restituisce il senso dell’esistenza. La fatale rivelazione della verità: “Misericordia” è una pièce avvincente, illuminante, a tratti crudele. Una partitura contemporanea accesa da fuoco che arde nell’anima, che illumina e consuma – come la passione per l’arte e per il teatro e un profondissimo, contagioso amore per la vita.