Poliposi nasale, ‘per 9 malati su 10 impossibile vita normale’

All’evento virtuale promosso e organizzato da Sanofi si è discusso dei principali disagi causati dalla poliposi nasale. Questa patologia influisce sulla vita sociale di 9 pazienti su 10, generando anche disagi psicologici.

Accanto all’ostruzione nasale, la mancanza di olfatto e gusto è il sintomo primario della poliposi nasale e anche quello di maggiore impatto. “Circa 9 pazienti su 10 che vivono con poliposi nasale grave soffrono di diminuzione o perdita di questi due sensi. Questo riduce notevolmente la propria capacità di condurre una vita sociale attiva. Si tratta inoltre del principale sintomo responsabile del disagio psicologico”. Lo ha detto Laura Mastrorillo, presidente di FederAsma e Allergie – Federazione italiana pazienti OdV, intervenendo al webinar ‘Non sbattere il naso contro la poliposi nasale’.

I partecipanti

All’evento virtuale, promosso e organizzato da Sanofi, hanno partecipato anche Simona Barbaglia, presidente di Respiriamo Insieme Onlus, Mario Bussi, direttore dell’Unità di Otorinolaringoiatria dell’Irccs San Raffaele di Milano e presidente del Congresso della Società italiana di otorinolaringoiatria e chirurgia cervico-facciale (SIOeChCF), Gaetano Paludetti, presidente SIOeChCF e direttore dell’Uoc di Otorinolaringoiatria del Policlinico Universitario A. Gemelli Irccs di Roma e Università Cattolica, Gianenrico Senna, presidente della Società italiana di allergologia e immunologia clinica, e Michele Barletta, responsabile Area Respiratorio Franchise Immunologia Sanofi.

Le dichiarazioni degli esperti

“La poliposi nasale è una condizione invalidante che riduce in maniera considerevole la qualità della vita dei pazienti che ne sono affetti – ha spiegato Mastrorillo – L’ostruzione nasale, la scarsa ventilazione, i disturbi del sonno, la cefalea e le infezioni respiratorie sono disturbi gravi. Essi necessitano di una presa in carico adeguata e multidisciplinare. Per questo ogni paziente deve essere indirizzato dal proprio medico di fiducia verso lo specialista competente. Quest’ultimo avrà il compito di monitorare la sua condizione. Dovrà inoltre stabilire, con l’aiuto dello pneumologo, dell’allergologo e, laddove necessario, dell’immunologo le terapie e i follow up necessari”.

“La rinusinusite cronica con poliposi condiziona significativamente la qualità della vita delle persone che ne soffrono – ha aggiunto Barbaglia – perché comporta gravi limitazioni in numerose attività quotidiane: dal lavoro, alla socializzazione, al sonno. E’ assolutamente necessario quindi intensificare l’informazione e sensibilizzazione su queste patologie. Questo in modo da fornire ai pazienti strumenti per cambiare la propria condizione ed accedere a centri specialistici. Questi ultimi approcciano alla malattia in modo multidisciplinare, garantendo una tempestiva e corretta diagnosi. Garantiscono inoltre l’accesso a farmaci innovativi che siano in grado di ridurre o evitare gli interventi chirurgici. Per raggiungere questo obiettivo, l’associazione già da tempo, ma ancor più intensamente nei prossimi mesi, sarà impegnata in progetti di awareness ed engagement proprio di questi pazienti”.

La campagna “Vinci contro i disagi della poliposi nasale”

In occasione dell’incontro online è stata presentata la campagna di sensibilizzazione e informazione ‘Vinci contro i disagi della poliposi nasale’. La campagna è promossa da Sanofi, che fornisce a chi vive con questa patologia tutti gli strumenti per essere correttamente informato su sintomi, cause e fattori di rischio e individuare comodamente il centro di otorinolaringoiatria e allergologia più vicino attraverso il sito www.thenextbreath.it.

“Siamo stati molti felici di collaborare e sostenere questa iniziativa – ha affermato Barbaglia – perché i pazienti attraversano un calvario lungo anni prima di arrivare ad una diagnosi corretta. Il nostro impegno come associazione è sostenere quotidianamente i pazienti. Allo stesso tempo promuovere ogni giorno un migliore coordinamento tra i vari specialisti coinvolti nella loro presa in carico. Questo in modo tale da garantire cure innovative e un adeguato e corretto accesso ai centri specialistici che possono fare una giusta diagnosi”.

About Mattia Atzeni

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