“Network of Unesco cultural spaces”: l´Università di Cagliari partner dell’iniziativa internazionale che punta a contribuire alla valorizzazione dei patrimoni culturali immateriali
Creare una rete tra istituzioni che studiano e contribuiscono alla valorizzazione e salvaguardia dei Patrimoni culturali immateriali (Intangible cultural heritage) riconosciuti dall’Unesco. E’ l’obiettivo principale del progetto europeo Erasmus+ “Network of Unesco cultural spaces”, di cui l’Università degli studi di Cagliari è partner.
Si tratta di un’ambiziosa iniziativa internazionale che mette in rete i Paesi aderenti. L’Ateneo cagliaritano è stato invitato a prendere parte al progetto per il “canto a tenore”. Un peculiare genere di canto a più voci maschili profondamente radicato nella parte centrale dell’Isola. Esso è riconosciuto come Capolavoro immateriale dell’umanità nel 2005. Ed è inscritto nelle Liste rappresentative dei Patrimoni culturali immateriali nel 2008.
L’Università di Cagliari: il progetto
Infatti, l’Università del capoluogo sardo è da tempo impegnata, spesso in collaborazione con le associazioni dei cantori. Ma anche con l’Istituto superiore regionale etnografico. Referenti locali per il progetto Unesco sono i docenti di etnomusicologia dell’Università di Cagliari Ignazio Macchiarella e Marco Lutzu. Il patrimonio culturale contribuisce a costruire il senso di appartenenza a una regione, a un paese o a una parte del mondo. Inoltre, la salvaguardia del Patrimonio culturale immateriale contribuisce a diversi aspetti dello sviluppo sostenibile di diverse regioni in Europa.
Il progetto Unesco e la pandemia
Finora, a causa delle limitazioni imposte dall’emergenza sanitaria, i partner del progetto Unesco si sono incontrati solo in maniera virtuale. Ma è già in fase di organizzazione una serie di meeting e seminari nei diversi Paesi aderenti. Seminari durante i quali i partecipanti presenteranno il lavoro svolto fino a oggi nel campo dello studio, della tutela e salvaguardia dei singoli Patrimoni culturali immateriali. E condivideranno esperienze e buone pratiche. Inoltre, sono previste delle pubblicazioni sul tema. Il primo incontro in presenza è previsto per novembre, quando i partner si riuniranno a Macedonia. Qui si incontreranno per approfondire le politiche di salvaguardia relative al canto maschile “Glasoechko” e alle danze rurali “Kopachkata”. Seguiranno gli incontri negli altri Paesi partner. Mentre la Sardegna è stata scelta per ospitare il meeting conclusivo del progetto nell’estate del 2023.