Il team di ricercatori partecipa alla diciassettesima mostra internazionale; studi, ricerche e didattica che hanno per oggetto aree interne.
L’Università di Cagliari alla 17º Mostra internazionale di architettura della Biennale di Venezia. L’evento si tiene dal 22 maggio al 21 novembre 2021 ed è curato dall’architetto Hashim Sarkis. L’ateneo del capoluogo regionale prende parte alla mostra con un gruppo di ricercatori coordinati da Giorgio Peghin. I lavori mettono in evidenza studi, progetti didattica e ricerche sulle aree interne, i paesaggi rurali e i territori marginali e degradati del Dipartimento di ingegneria civile, ambientale e architettura.
Il contributo degli studiosi
Il contributo degli studiosi della facoltà di via Marengo viene presentato nella sezione Università. Agenzie di resilienza, nell’ambito dell’esposizione dal titolo Comunità Resilienti ospitata nel Padiglione Italia 2021. “Una riflessione accompagna e descrive il ruolo delle università nell’educazione alla trasformazione resiliente dei nostri territori” spiega il professor Peghin.
Il contributo è costituito da due video che raccontano le ricerche che l’Università di Cagliari conduce sui temi del progetto delle aree interne, dei paesaggi rurali e dei territori marginali e degradati. Il materiale esposto è stato elaborato al Dicaar con la collaborazione dell’architetto Nicolò Fenu (concept ed editing). Edgardo Maxia (video editing), Giaime Meloni e Cedric Dassesson (fotografie), Enzo Favata (musiche). Docenti Carlo Atzeni, Ivan Blecic, Arnaldo Bibo Cecchini, Pier Francesco Cherchi e Antonello Sanna.
Orientamenti alla didattica
“Con i cambiamenti profondi che stiamo vivendo, l’educazione all’architettura deve trasmettere una visione del mondo basata su un sapere molteplice. La coesione di elementi della tradizione e spinte emotive costituiscono un valore aggiunto, in una contemporaneità che tende a sfuggire alle responsabilità della storia, almeno nella consapevole appartenenza a un modello socioeconomico basato su determinate scelte geo-politiche.
La scuola di architettura di Cagliari – spiegano gli autori – sta cercando in questi anni di porre al centro dell’educazione una riflessione sulla “responsabilità” della disciplina nel costruire scenari nuovi e coerenti con le emergenze ambientali, sociali, economiche.
Lo fa attraverso occasioni didattiche articolate tra teorie, atteggiamenti critici e sperimentazioni sui luoghi reali, con le comunità che vivono alcune difficili condizioni. Un’apertura e un dialogo con esperienze nazionali e internazionali, nella consapevolezza che la scuola è un “cantiere”, il luogo in cui dovremo educare le nuove generazioni a prendersi cura del nostro ambiente vitale, del nostro paesaggio.