La ricerca “#IORESTOACASAE” condotta dall’Istituto di scienze e tecnologie della cognizione nell’ambito del progetto ‘La città dei bambini’.
I maschi hanno provato più emozioni positive rispetto alle femmine, alle quali è pesato di più non uscire di casa rispetto ai primi. Il 55,9% non ha gradito la DAD. Sono alcuni risultati della ricerca “#IORESTOACASAE…” condotta dall’Istituto di scienze e tecnologie della cognizione nell’ambito del progetto “La città dei bambini”.
Il 27 maggio il Progetto “La città dei bambini” compie trent’anni. Ideato da Francesco Tonucci pedagogista Cnr-Istc nel 1991, richiamando l’attenzione sulla centralità dei piccoli nelle scelte politiche che li riguardano. Il progetto oggi è attivo in circa 200 città di 15 Paesi nel mondo
L’indagine “#IORESTOACASAE…” è stata condotta nel periodo aprile e maggio 2020, tra 12 Comuni e Municipi appartenenti alla rete italiana del progetto, che risultavano avere un Consiglio dei bambini o dei ragazzi attivo.
Ideato nel 1991 da Francesco Tonucci, ricercatore, pedagogista del Cnr-Istc. Ispirato ai principi della legge n.176 del 27 maggio 1991 : secondo la quale i bambini meritano un interesse preminente; devono poter esprimere opinioni sulle questioni che li riguardano; hanno il diritto al tempo libero e al gioco.
Grazie al progetto, in molte città sono sorti i Consigli dei bambini, anche in pandemia non hanno smesso di riunirsi tramite piattaforme on line. Primo fra tutti Fano, centro marchigiano dove il progetto ebbe inizio nel 1991. L’iniziativa si è arricchita di attività ed esperienze in circa 200 città di 15 Paesi nel mondo.
Tanti i temi affrontati: l’autonomia di movimento nelle città, la disponibilità degli spazi di gioco, anche la risposta alle restrizioni da Covid 19. Per il trentennale del progetto il Laboratorio dell’Istc ha raccolto le testimonianze dei protagonisti in un volume dal titolo “Cosa ha significato per te il progetto?”