Nessuno rimarrà indietro: ecco come avranno il Green Pass i minorenni e chi è senza internet
Il Green Pass. Per chi ha difficoltà a usare canali digitali, il Governo sta predisponendo due canali fisici, basati su intermediari: medici e farmacisti. Il medico accederà al sistema tessera sanitaria con le proprie credenziali, inserirà il codice fiscale dell’assistito (anche minorenne) e troverà il certificato, da scaricare, stampare, inviare per mail. In alternativa può farlo tramite fascicolo sanitario elettronico dell’assistito, se ne ha avuto il consenso. Il farmacista pure accede al sistema tessera sanitaria e inserisce il codice fiscale dell’assistito, più la password temporanea. Prevista anche la possibilità di recuperarla, se smarrita, tramite farmacista.
App IO
Per gli utenti senza difficoltà con il digitale, dotati di Spid o carta di identità elettronica, l’App IO potrebbe però essere il modo più comodo di ottenere il Green Pass. Invece di accedere a un sito, infatti, in questo caso il certificato arriverà direttamente sull’app. Funzionerà così: chi ha diritto al Green Pass riceverà una notifica sullo smartphone. Tutto simile a quelle che IO manda per avvisare di scadenze nei confronti della Pubblica amministrazione. Apriremo quindi l’app, entreremo con lo Spid o con la Cie (la carta d’identità elettronica) e troveremo il pass, che potremo salvare per un accesso diretto, anche senza connessione a Internet, così da poterlo mostrare alle forze dell’ordine. La Cie possono averla anche i bambini, a differenza dello Spid, quindi anche loro potranno avere il Green Pass su IO: basterà entrare nell’app con i dati della propria carta d’identità elettronica, esattamente come farebbe un adulto, anche sfruttando lo smartphone dei genitori, per ritrovare il proprio lasciapassare. Sono pochi i bambini con Cie, però, quindi sarà probabilmente più comune ottenere il green pass per i propri figli tramite gli altri sistemi.
Utilizzi del Green Pass e rebus privacy
In ogni caso il certificato, cartaceo o digitale, avrà un codice Qr e sarà mostrato dal cittadino insieme a un documento di identità. Il Qr-code servirà a verificare la validità del pass al momento dell’utilizzo. Sul punto è ora in corso un’interlocuzione tra Governo e Garante privacy. Tra i nodi da sciogliere: quali dati saranno visibili ai verificatori del Green Pass? Chi saranno questi verificatori? Solo la polizia (in aeroporto ad esempio, all’ingresso in Italia) o anche soggetti privati (per matrimoni, discoteche, ad esempio, tra le ipotesi valutate dal Governo)? I dati come saranno trattati? Il Garante vorrebbe seguire un principio di minimizzazione per i dati, quindi far sì che al verificatore appaia solo l’informazione di validità o invalidità del green pass, non i motivi (se ha fatto un vaccino o un tampone; se è guarito). Tutte questioni che saranno sciolte in un prossimo decreto. Tra gli utilizzi certi, quelli associati al sistema Green Pass europeo che scatterà il primo luglio: la possibilità di usare un Green Pass di un Paese UE per entrare in un altro senza subire ulteriori restrizioni.