La temperatura media globale ha il 40% di possibilità di raggiungere un innalzamento di 1,5°C in almeno uno dei prossimi cinque anni
Nel 2020 la temperatura media globale è stata di +1,2 °C sopra la soglia del periodo pre-industriale. Un’evidenziata accelerazione degli indicatori del cambiamento climatico: l’aumento del livello del mare, lo scioglimento dei ghiacci marini e eventi metereologici estremi. Un altro campanello d’allarme, è necessario aumentare gli impegni per ridurre le emissioni di gas serra e raggiungere la carbon neutrality.
Nel periodo 2021-2025, quasi tutte le aree, ad eccezione di parte degli oceani meridionali e dell’Atlantico settentrionale, saranno probabilmente più calde del recente passato. C’è una maggiore probabilità di un maggior numero di cicloni tropicali nell’Atlantico rispetto al recente passato. Nel 2021, grandi aree di territorio dell’emisfero Nord saranno probabilmente più calde di 0,8°C rispetto al recente passato.
Il leader internazionale WWF su Clima ed Energia, Pulgar-Vidal, afferma che siano necessarie azioni urgenti e su larga scala. Necessario ridurre drasticamente le emissioni di gas serra, è infatti possibile mantenere il riscaldamento globale a 1,5°C. Per la Midulla, responsabile Clima ed Energia del Wwf Italia è di fondamentale importanza limitare il riscaldamento globale per prevenire gli impatti negativi della crisi climatica su persone e natura attraverso un’azione globale.
Tutti i Governi e gli Stati devono fare la propria parte, collaborare affinché si riducano le emissioni di gas serra. Bisogna intensificare le azioni di ripristino della natura. L’Italia avrà un ruolo molto importante soprattutto nel G20 che vedrà il summit dei leader finire il giorno prima dell’inizio della Cop26 a Glasgow.