La ministra Dadone svela i programmi del Governo: più stanziamenti, un sito per i giovani appena lanciato e un Osservatorio per aiutarli.
“Dobbiamo rivolgerci ai giovani non come soggetti ma come protagonisti del proprio percorso di vita”. Questo dice la ministra Fabiana Dadone, Ministro per le politiche giovanili del governo Draghi. Commenta la prima ricerca commissionata dal nuovo hub del Gruppo GEDI alla società SWG che analizza bisogni, desideri, sentimenti dei ragazzi italiani sotto i trent’anni.
“Colpisce il rimarcato senso di incertezza e sfiducia che accompagna i giovani, ma non è una novità soprattutto dopo il periodo della pandemia”, commenta il ministro. “A ciò si aggiunge un rilevante senso di impotenza, le ragazze e i ragazzi sentono di subire le scelte altrui, in particolare degli adulti, e di non poter orientare il proprio destino”.
Provvedimenti
Dadone elenca i provvedimenti già presi e quelli prossimi: il potenziamento del Fondo per la prima casa; la riforma del Fondo per il credito ai giovani per adeguarlo alle esigenze dei ragazzi ed estenderlo all’autoimprenditoria, alla locazione (affitti) oltre che alla formazione; il sistema di connessione tra il mondo della scuola e quello del lavoro con la Scuola dei mestieri per lo sviluppo di Industry academy.
E in più, sono previsti anche progetti fuori dagli iter normativi, come Open Doors, che il 7 giugno inizierà con webinar settimanali. In diretta con gli amministratori delegati e manager delle più grandi realtà in Italia, i giovani potranno confrontarsi su esperienze e percorsi di studio. “Implementiamo il model role come credo sia opportuno fare anche nei percorsi scolastici e di formazione”, spiega la ministra.
“Deve essere chiaro che i giovani in Italia non sono soli”, aggiunge. Non con le parole ma nei fatti: “Abbiamo previsto ulteriori 30 milioni sul Fondo per le politiche giovanili per supportare i giovani nella fase post pandemica, in particolare con riguardo alla prevenzione e al contrasto del disagio giovanile, nonché per la crescita personale, professionale e sociale”.
Più in generale, quello prospettato da Dadone, è un impegno serio a definire politiche e misure giovanili strategiche. “Per questo ritengo necessario organizzare un think tank che lavori concretamente alla valutazione dell’impatto delle misure che interessano direttamente o indirettamente i giovani”. Nel decreto, che potrebbe arrivare entro giugno (“Ho chiuso il lavoro istruttorio oggi”) saranno coinvolte realtà associative, ascoltati esperti del settore ma soprattutto il Consiglio nazionale dei giovani e Agenzia nazionale dei giovani. “Un gruppo di lavoro fluido, che include chi si occupa dei giovani”.
I videogiochi
Dadone prende molto sul serio anche i videogiochi, e da tempo conduce interviste su Twitch con i protagonisti di questo mondo, Ma ha fatto di più: il 21 maggio scorso è stato pubblicato l’avviso per accedere al finanziamento dei progetti per lo sviluppo di videogiochi. Un fondo di 4 milioni voluto con forza dal Governo Conte bis per rilanciare il settore e per permettere ai giovani programmatori di sviluppare un percorso imprenditoriale e lavorativo col supporto dello Stato. Il fondo sosterrà il 50% dei costi a fondo perduto, con una conclusione del lavoro in 18 mesi. “Non sono tanti 4 milioni, lo so, ma se ci saranno tante domande, se andranno esauriti presto, sarà più facile ottenere un rifinanziamento”.
C’è anche il Fondo per i videogiochi su giovani 2030 , il sito che riunisce le informazioni per tutti i bandi per i giovani, le più recenti e quelle attive da anni. “Ce ne sono moltissimi, c’è anche il bando sul servizio civile digitale”, dice. “E’ stato lanciato lo scorso 12 maggio con una chiara indicazione sulla certificazione delle competenze che i 1000 volontari acquisiranno. Nel PNRR solo previsti altri 60 milioni”.