Gender Gap, le sfide nella Sanità

All’interno del talk web  “Le sfide del gender gap” è emerso il fatto che superare gli stereotipi di genere sia una necessità sempre più impellente. Gli squilibri continuano infatti a persistere in quasi tutti i settori lavorativi.

Mondosanità e Women for Oncology – Italy hanno organizzato nei giorni scorsi il talk web “Le sfide del gender gap. Abbattere i muri anche nel mondo della Sanità e della Scienza”. Dal dibattito è emerso come superare gli stereotipi di genere e il gender gap sia una necessità sempre più impellente. Bisogna sottolineare che se gli stereotipi di genere sono trasversali a tutti i settori, sono però particolarmente radicati nell’ambito della medicina e della scienza. Purtroppo tutti i dati fanno emergere come gli squilibri tra uomo e donna continuino a persistere, in particolar modo nelle posizioni apicali. La pandemia non ha fatto che aumentare queste diseguaglianze.

Percorsi di formazione adeguati, iniziative di sensibilizzazione, role model sono strumenti che, se combinati insieme, possono aiutare ad abbattere i muri del gender gap.

Secondo Alessia Mosca, Membro 8ª Legislatura del Parlamento Europeo e Membro Camera dei Deputati XVII Legislatura e Prima firmataria legge Golfo-Mosca sulle disparità di genere “L’esperienza ci ha dimostrato che nelle posizioni apicali, laddove si nota che non si riesce in modo automatico a scalfire una consuetudine, le quote servono come un acceleratore, ma vanno sempre intese come uno strumento e mai come il fine. E i risultati di successo si possono verificare in tempi rapidi. Questo meccanismo non può essere applicato in modo standard in ogni settore, ma bisogna adattarlo alla situazione”.

La parità di genere nel Recovery Fund

“Come intergruppo parlamentare abbiamo inserito la parità di genere come uno dei punti fondamentali con cui guardare a tutti i progetti che si andranno a sviluppare con il Recovery Fund, a partire dall’educazione delle giovani verso tutte quelle materie scientifiche che spesso sono appannaggio degli uomini” ha sottolineato Fabiola Bologna, Componente XII Commissione (Affari Sociali), Camera dei deputati

“Le facoltà di medicina sono per 2/3 formate da donne. Anche se i dati mostrano che nelle progressioni di carriera e nelle apicalità la piramide è ribaltata, nonostante tante siano le donne meritevoli. Per questo chiediamo che negli obiettivi dei vertici istituzionali sanitari e universitari siano inclusi parametri come il numero avanzamenti di carriera e di ruoli apicali e assegnati a donne durante il mandato, nonché che il 50% di donne sia previsto negli organi a nomina” ha dichiarato Rossana Berardi, Presidente Women for Oncology Italy. Su questo punto lanceremo una call to action per tutte le donne che hanno un ruolo nel sistema sanitario, e ci faremo portavoci delle richieste di tutte le nostre colleghe con le istituzioni.

About Mattia Atzeni

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