Glaucoma, messa a punto una nuova tecnica chirurgica grazie all’utilizzo di uno strumento record: meno di 1 millimetro
È stato presentato alla stampa per la prima volta in Italia iStent inject W. Uno dei più piccoli dispositivi medici impiantabili ad oggi noto, (misura 360 μm, circa un terzo di millimetro). Il dispositivo in titanio, prodotto da Glaukos, è già stato approvato negli Usa e in Europa per la chirurgia micro invasiva del glaucoma. Essp viene impiantato nella struttura dell’occhio deputata al deflusso dell’umor acqueo. Tutto ciò per ripristinarne la naturale funzionalità e ridurre la pressione intraoculare in modo sicuro ed efficace.
Con un profilo di sicurezza analogo a quello della chirurgia della cataratta, l’impianto di iStent inject W rappresenta un’innovazione microinvasiva e indolore nelle terapie del glaucoma. Essa può consentire l’interruzione o la riduzione delle terapie farmacologiche in gocce.
Chirurgia micro invasiva
Micro Invasive Glaucoma Surgery: eliminazione/riduzione delle terapie farmacologiche, profilo di sicurezza eccellente, brevissimi tempi di recupero e procedure di impianto semplificate. Indagini osservazionali ancora più recenti2 hanno confermato l’efficacia di iStent inject sia nel breve sia nel lungo periodo. I follow up a 4 e a 5 anni dall’impianto non rilevano alcun evento avverso in fase operatoria o risposta infiammatoria post operatoria. E mostrano una riduzione stabile della pressione oculare, nella maggior parte dei casi – oltre il 90% – senza alcuna terapia e nessuna necessità di re-intervento. Acuità visiva e campo visivo si mostrano altrettanto stabili. Evidenziando un profilo rischi/benefici eccellente.
Glaucoma: la terapia farmacologica
“In Italia, la terapia farmacologica è ancora la terapia di prima scelta nei pazienti affetti da glaucoma. Essa è in grado di ridurre efficacemente la pressione intraoculare. Ma spesso richiede l’uso di più principi attivi. L’associazione di più farmaci, oltre a non essere maneggevole specie per i pazienti più anziani, può associarsi a numerosi effetti collaterali (infiammazione oculare, prurito, disturbi della visione). Che tendono a ridurre l’aderenza e quindi l’efficacia delle terapie. Alcuni studi controllati hanno dimostrato che una percentuale variabile tra il 30 ed il 70% dei pazienti non è aderente alla terapia. E il 50% la abbandona dopo solo 6 mesi.”
La qualità di vita dei pazienti
“L’effetto sulla qualità della vita dei pazienti che questa nuova generazione di dispositivi genera fa la differenza. Ogni anno circa 550mila pazienti italiani si sottopongono alla chirurgia della cataratta. Una percentuale variabile tra il 5% e il 10% di queste persone, ha o svilupperà il glaucoma. Senza aumentare il tempo operatorio e con un profilo di sicurezza sovrapponibile questi pazienti potrebbero risolvere il problema del controllo della pressione oculare con l’impianto di un device per la MIGS: guardiamo a questo gruppo per un cambiamento nella presa in carico dei pazienti con glaucoma – persone con un grado di malattia lieve o moderato potrebbero avere a disposizione un’opzione rapida, indolore e che riduce il ricorso ai farmaci.” – conclude il dottor Luca Cesari, direttore dell’Unità di Oculistica dell’Ospedale Civile di San Benedetto del Tronto e di Ascoli Piceno.