Entra nel vivo il progetto SWiPE —Successful Wildlife Crime Prosecution in Europe, finanziato dal programma europeo LIFE.
Il progetto a cui partecipa il WWF Italia intende fornire supporto alle Autorità pubbliche e anche ai protagonisti della lotta ai crimini di natura. L’obiettivo è di contribuire alla riduzione di questi crimini attraverso un aumento delle denunce e inoltre delle con sentenza di condanna.
E’ avviato, nell’ambito dell’azione di informazioni sui Wildlife Crime, uno scambio con i Centri di Recupero Animali Selvatici, gli organi di Polizia, e le Procure. Questo è finalizzato a ripercorrere la filiera che va dall’accertamento di un atto illecito contro la fauna e la flora selvatiche, sino all’applicazione della sanzione.
Tra gli ostacoli: le sanzioni sono troppo ridotte e vi è il bassissimo investimento in uomini e mezzi. Basta pensare alle Polizie Provinciali che, pur essendo dotate di personale altamente qualificato e di competenze specifiche in materia, sono state fortemente ridimensionate e in molti casi eliminate. Anche i Centri di Recupero Animali Selvatici spesso sono lasciati soli e privi di risorse.
“ll WWF Italia è sempre in prima linea nella promozione della legalità ambientale grazie all’attività di vigilanza delle sue oltre 350 Guardie Volontarie e alla presenza nei principali processi contro i “criminali di Natura” garantita dagli Avvocati del Panda. Oggi, grazie al progetto LIFE SWiPE, può compiere un’azione ancor più importante nel contrasto ai crimini contro la vita selvatica” dichiara Domenico Aiello, responsabile italiano del progetto .
Continua: “E’ ingiusto che chi deliberatamente uccide aquile, lupi, squali, rettili o un qualsiasi altro animale protetto, non paghi per il crimine commesso. I cittadini percepiscono questo senso d’ingiustizia a cui corrisponde la consapevolezza dei bracconieri di farla franca. Lo Stato e le regioni continuano a non adottare misure idonee ad inasprire i controlli ed elevare le sanzioni. È giunto il momento di cambiare”.