Al teatro delle Saline si apre la “Stagione del Teatro Contemporaneo” con la compagnia Akròama che presenterà “Il marinaio”.
Martedì 1, mercoledì 2, giovedì 3 e venerdì 4 giugno, alle 21, al Teatro delle Saline – piazzetta Billy Sechi n. 3/4, Cagliari – la compagnia Akròama presenta “Il marinaio”, opera tratta da “O Marinheiro”di Fernando Pessoa. La drammaturgia e la regia dello spettacolo sono firmate da Lelio Lecis. La Stagione del teatro contemporaneo fa parte da decenni del percorso formativo creato dal Teatro stabile di innovazione Akròama nella pregiata e rinnovata struttura delle Saline. La rassegna è supportata da ministero Beni culturali, Regione, comune di Cagliari e Fondazione di Sardegna.
Lo spettacolo sarà sempre preceduto alle ore 20.30 da una breve performance dal titolo “Frammento
Una lunga navigazione, la zia matta, i fumi dell’alcol.
La trama
“Pessoa scrisse “Il Marinaio” in una notte. Le protagoniste sono tre donne, che sono esistite o “forse” sono solo il sogno di qualcuno. Hanno un tempo limitato di vita: una notte. Quando il gallo canterà loro svaniranno. Le tre donne, durante una veglia funebre, raccontano storie di una vita che probabilmente non hanno mai vissuto. Uno dei racconti delle tre donne (che da il titolo all’opera) è la storia di un marinaio. Un marinaio che, durante i lunghi giorni di navigazione, aveva creato con la sua fantasia un’isola immaginaria. Un’isola dove il suo pensiero aveva disegnato le strade, le case, i moli del porto, gli abitanti e i loro comportamenti. Questa vita immaginata era diventata l’unica sua vita. Della vita reale non ricordava più niente, nemmeno le carezze di sua madre. In quest’opera, ho voluto mettere alcuni elementi, che contraddistinguono la vita dell’autore, anche in chiave marinara.
Per un periodo della sua vita, Pessoa faceva lunghi viaggi in nave, per andare a trovare sua madre, che si era trasferita in Sud Africa. Giorni e giorni di navigazione, dove la fantasia trovava un terreno fertile. Per un certo periodo, inoltre, aveva vissuto con una zia “matta” che non sapeva distinguere tra realtà e finzione, ma anche lo stesso autore, spesso in preda ai fumi dell’alcol, aveva caratteristiche simili. La messa in scena dello spettacolo, si rifà a storie marinare che sono presenti nel testo di Pessoa: il culto delle sirene, l’isola inventata, una piccola finestra da dove si può vedere il mare, il faro, le luci di un porto e tanti altri elementi mutuati un po’ anche dalla sua biografia”.