Sottovariante della variante Delta del Covid-19 rilevata per la prima volta in India. Le altre due sono state declassate.
In India rilevata per la prima volta una sottovariante della Delta del Covid-19. Lo afferma l’Organizzazione mondiale della sanità. La variante, ritenuta parzialmente responsabile dello scoppio della pandemia in India, da allora si è diffusa in più di 50 territori, con tre distinte sottovarianti.
L’Oms aveva classificato l’intera variante come “preoccupante”, ma ora afferma che solo una sottovariante dovrebbe ora essere considerata tale. La B.1.617 è considerata tale in particolare perché più contagiosa. Oltre a essere più contagiosa, vi sarebbero anche elementi che suggeriscono che ha un grado di resistenza ai vaccini.
La dottoressa Maria Van Kerkhove, responsabile tecnico presso l’Oms, ha spiegato che maggiori dettagli saranno pubblicati martedì nel rapporto epidemiologico settimanale. Restano comunque molte ricerche da svolgere su questa variante che risulta più pericolosa del virus originale. La variante indiana del coronavirus è stata sequenziata in oltre 17 Paesi in tutto il mondo, fra cui l’Italia, finora il ceppo era stato classificato come variante “d’interesse” dall’Oms.
Nel Regno Unito ci sono i primi segnali di una terza ondata di contagi da Coronavirus. Il monito lanciato dal professor Ravi Gupta dell’Università di Cambridge. Nonostante il numero dei nuovi casi di contagio sia “relativamente basso”, la variante indiana ha provocato una “crescita esponenziale” delle nuove infezioni. L’esperto sostiene che lo stop a tutte le restrizioni anti Covid, previsto per il 21 giugno, dovrebbe essere rinviato, nell’attesa di raccogliere altre informazioni.
Il rinvio della data del 21 giugno non è più un tabù nemmeno per gli esponenti del governo Johnson. In Inghilterra sono registrati 3mila nuovi casi di contagio. Tuttavia il Ministro dell’Ambientre Eustice ha detto che il governo deve agire “un passo alla volta”.