Non un film sull’autismo, ma con l’autismo: Super Giò, il nuovo cortometraggio con protagonista uno dei ragazzi ‘OISMA Un faro per l’autismo’.
L’associazione di Promozione sociale che ha come obiettivo l’inclusione, lo sviluppo di abilità ed autonomie dei ragazzi con disturbi dello spettro autistico è al fianco di Paolo Ruffini, attore da sempre in prima linea nei temi di inclusione. Super Giò vuole raccontare la storia vera di una persona autistica, tanto che il ruolo di Giò sarà interpretato proprio da uno dei ragazzi dell’Oisma. Ma è anche un progetto di reciprocità, traslazione ed integrazione, da cui non trarranno beneficio solo le persone con disturbi dello spettro autistico, ma anche l’intera troupe cinematografica. Infatti, grazie all’interazione con questo disturbo, che in Italia si stima interessi 1 bambino su 77, si potrà realizzare una produzione onesta e vicina all’autismo. Perché il tutto è molto più della somma delle sue parti.
Ruffini è molto sensibile al tema dell’inclusione. Ha portato dapprima nei teatri italiani, poi anche sul grande e piccolo schermo, il progetto “Up&Down”, insieme ad attori con disabilità. “Ho imparato che i ragazzi che vivono questa condizione hanno semplicemente bisogno di essere compresi, accolti” commenta l’attore. “E noi, per riuscirci, abbiamo bisogno di un solo strumento: la sensibilità. Questo cortometraggio vuole essere un’esperienza di condivisione, di comunicazione sensibile, dando spazio al talento e al valore dell’unicità che risiede in ogni essere umano”.
Super Giò sarà solo il primo progetto di un percorso cinematografico con l’autismo. Terminate le riprese del cortometraggio in OISMA si attiverà un laboratorio sulla regia e sul doppiaggio, con la partecipazione di Monica Ward come docente. “Siamo molto orgogliosi che sia proprio l’OISMA a rappresentare il mondo della neurodiversità nel progetto Super Giò” sottolinea la Presidente OISMA, la dottoressa Rosaria Ferrara. “In quest’esperienza cinematografica sono coinvolte le famiglie ed i ragazzi di ambo le nostre sedi, Roma e Battipaglia. Crediamo e creiamo spazi di vita inclusivi, luoghi attenti alle necessità e risorse dei ragazzi affinché raggiungano i livelli più alti possibili di autodeterminazione”.