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Via libera dal Garante della privacy al Green Pass

Il Garante richiede una norma primaria che stabilisca con precisione i casi in cui può essere chiesto all’interessato di esibire greenpass.

Il Garante privacy ha dato parere positivo per il Gren Pass Italiano. Chiede però garanzie e chiarimenti, in primis sulle finalità di questo stesso “certificato verde”. Green pass è un certificato che sarà disponibile agli utenti che si sono vaccinati, sono guariti o hanno avuto un tampone negativo al covid-19. Le attuali norme prevedono che gli utenti dotati di green pass potranno accedere a eventi pubblici, sportivi, feste e cerimonie civili, religiose.

Per ottenerlo il Governo ha già previsto vari strumenti, anche app. Il Garante ha confermato la validità di tutti questi strumenti fuorché l’app IO. In questo caso i dati degli utenti possono transitare su infrastrutture non europee.

Il Garante teme che i dati dei cittadini siano gestiti in modo arbitrario e potenzialmente pericoloso. La norma dovrà prevedere che le certificazioni possano essere emesse e rilasciate solo attraverso la Piattaforma nazionale-DGC e verificate esclusivamente attraverso l’App VerificaC19. Inoltre chiede che i soggetti deputati ai controlli delle certificazioni verdi siano chiaramente individuati e istruiti.

Gli strumenti per ottenere il pass

Il green pass si può ottenere tramite diversi strumenti digitali (sito web della Piattaforma nazionale-DGC; Fascicolo sanitario elettronico; App Immuni; App IO) oltre che con stampa dal farmacista o dal medico di famiglia. Il Garante ha rinviato l’impiego dell’App IO a causa delle criticità riscontrate in merito alla stessa. Nella stessa riunione del Collegio, con distinto provvedimento, ha ordinato in via d’urgenza alla società PagoPA di bloccare provvisoriamente alcuni trattamenti di dati effettuati. In quanto comporterebbero un trasferimento verso Paesi terzi di dati particolarmente delicati, effettuato senza che gli utenti ne siano stati adeguatamente informati e abbiano espresso il loro consenso.

Il blocco su app IO non riguarda solo il green pass. Il Garante Privacy nota la presenza, nell’app pubblica, di un tracker che punta su server di Google fuori dall’Europa (Usa, India, Australia), in violazione dei principi privacy. Per il Garante questo tracker non è necessario al funzionamento dell’app IO e ha quindi chiesto alla società pubblica PagoPA di bloccarlo.

About Chiara Carboni

Studentessa presso l'Università di Cagliari - Beni Culturali e Spettacolo. Appassionata di cinema, arte e musica. Ogni tanto mi piace immergermi nelle meraviglie della nostra Terra.

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