Genecast, specialista nel campo della diagnostica del cancro mediante biopsia liquida, ha annunciato l’inizio di uno studio clinico.
Cosa valuta lo studio
Questo studio valuta se i risultati dei test EGFR basati sulla biopsia liquida con la tecnologia Allele-Discriminating Priming System (ADPS) di GENECAST rappresentano i risultati dei test EGFR sul DNA del tessuto tumorale. Questo studio è particolarmente significativo per l’identificazione degli effetti clinici della biopsia liquida sulla diagnosi precoce del cancro, dato che coinvolge pazienti con tumore agli stadi da 1B a 3A.
Ad oggi, gli effetti clinici della biopsia liquida praticata a pazienti affetti da tumore al polmone sono stati principalmente oggetto di ricerca. Particolare enfasi sul tumore al polmone con diffusione metastatica attraverso il torrente ematico. Gli attuali studi focalizzati sulla possibilità di rilevare le mutazioni del gene EGFR prima dell’intervento chirurgico in pazienti con cancro al polmone ritenuto resecabile in quanto non diffuso metastaticamente per via ematica , sono tuttora limitate, poiché la loro conduzione risulta complessa.
Negli ultimi anni varie valutazioni
Negli ultimi anni, a livello globale sono state avviate varie discussioni per valutare la possibilità di effettuare ricerche sulla somministrazione pre-operatoria degli inibitori del gene EGFR per il carcinoma polmonare allo stadio iniziale resecabile. Questo perché si prevede che la somministrazione di tali inibitori in questa fase non solo consentirà l’intervento chirurgico bloccando la diffusione dei tumori nelle fasi iniziali e riducendone le dimensioni, ma aumenterà anche l’effettivo tasso di sopravvivenza dei pazienti. Inoltre, somministrare farmaci prima dell’intervento chirurgico risulta più semplice. L’uso degli inibitori di EGFR deve essere preceduto da una diagnosi di mutazioni del gene EGFR. Le biopsie tradizionali spesso implicano rischi elevati o non sono possibili a causa della localizzazione del tumore nel polmone.
Gli effetti della biopsia
Se gli effetti clinici della biopsia liquida con tecnologia ADPS dimostreranno che questo metodo diagnostico è in grado di rilevare un NSCLC allo stadio iniziale. Ci si aspetterà pertanto un impegno più attivo nella ricerca sulla somministrazione di inibitori di EGFR in questi pazienti allo stadio iniziale.
Byungchul Lee ph.D, Chief Technical Officer (CTO) di GENECAST, ha commentato: “Con la recente approvazione della FDA di Osimertinib come terapia adiuvante per il NSCLC, la diagnosi precoce di questo cancro mediante la biopsia liquida è tornata al centro dell’attenzione. Se la biopsia liquida è in grado di diagnosticare non solo il carcinoma polmonare metastatico, ma anche il cancro al polmone allo stadio iniziale operabile, è probabile che migliorino i tassi di sopravvivenza dei pazienti con NSCLC”.
Il professor Jhingook
Il professor Jhingook Kim, specialista nel campo del carcinoma polmonare presso il dipartimento di chirurgia toracica del Samsung Medical Center, ha espresso le sue aspettative in merito a questo studio: “Lo studio è molto significativo in termini di identificazione degli effetti della biopsia liquida nei pazienti allo stadio iniziale che prendono in considerazione la chirurgia resettiva per un recupero completo, ma non nei pazienti con metastasi sistemiche. A seconda dei risultati, è probabile che vengano condotti studi di follow-up sull’uso della biopsia liquida nella diagnosi precoce del cancro”.