“Olimpiadi della salute 2.0” è il progetto premiato da Hack to the Future. Obiettivo dell’iniziativa: ideare progetti innovativi, destinati a migliorare la qualità di vita delle persone con diabete.
Il progetto
“Olimpiadi della salute 2.0 – Hack to the Future”, ideato da Fabrizia Citro, specializzanda in endocrinologia e malattie del metabolismo, Luca Giudice, specializzando in endocrinologia e malattie del metabolismo, Alessandra Mauri, psicologa psicoterapeuta, Sara Pozzati, presidente Associazione Diabete Ferrara e Riccardo Trentin, presidente della Federazione Rete Sarda Diabete Ets-Odv – riferisce una nota – è un progetto di educazione alla salute rivolto agli adolescenti e alle loro famiglie, con lo scopo di arrestare la curva in continua crescita del diabete.
Attraverso una piattaforma digitale, il progetto – spiega la nota- vuole promuovere l’adozione di comportamenti e stili di vita salutari. Lo fa attraverso dinamiche di gioco e competizione tra studenti di diverse classi. Vi sono iniziative che favoriscono la socializzazione tra ragazzi (sport, esperienze, peer education) e coinvolgano attivamente le famiglie. L’iniziativa vuole inserirsi all’interno dei progetti di educazione alimentare già presenti nelle scuole e promossi dal ministero dell’Istruzione nell’ambito dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite. La convinzione degli ideatori è che “informare non basta. Le iniziative di comunicazione e informazione risultano infatti fallimentari se non riescono a mettere in pratica comportamenti sani e abitudini salutari”.
Le dichiarazioni
“Novo Nordisk vuole rinnovare e rafforzare costantemente il proprio impegno nel campo del diabete. In quest’anno simbolico per tutte le persone con diabete e per chi si prende cura di loro, in cui si celebrano i 100 anni dalla scoperta dell’insulina – spiega Stefania Rinaldi, Marketing Director Novo Nordisk Italia – ha deciso di organizzare un hackathon in cui sono state coinvolte diverse figure che affrontano quotidianamente la malattia. Crediamo che dai diversi punti di vista e dalle diverse competenze ed esperienze possano scaturire soluzioni innovative. Puntiamo allo sviluppo di una nuova salute digitale per rendere i pazienti sempre più protagonisti e responsabili”, sottolinea.
“La diabetologia moderna è nata 100 anni fa con un evento epocale, non solo per il diabete, ma per tutta la medicina, la scoperta dell’insulina.” Lo rimarca Stefano Del Prato, Professore di Endocrinologia presso l’Università di Pisa. “Ha rappresentato un fondamentale cambio di rotta. Si è passati da una condizione di incapacità di curare alla possibilità di salvare delle vite. Oggi – sottolinea – dobbiamo indagare come migliorare ulteriormente la terapia del diabete. 100 anni di storia dell’insulina sono 100 anni di insegnamento, dobbiamo collaborare e guardare avanti per poter offrire soluzioni sempre più personalizzate ed efficaci. Esse devono puntare a migliorare la qualità di vita delle persone con diabete”.
Un percorso che mira al futuro
“Hack to the Future è il primo passo nella costruzione di un percorso progettuale volto all’innovazione; parte dagli insegnamenti del passato ma guarda al futuro. Un percorso in cui tutti gli attori che ruotano attorno alla patologia sono protagonisti nell’offrire proposte innovative per un cambiamento progressivo”. Lo afferma Antonio Gaudioso, presidente di Cittadinanzattiva. “Oggi risulta fondamentale costruire ponti che rafforzino il rapporto tra il cittadino e il servizio sanitario nazionale. Questo per avere un rapporto paritario con i professionisti sanitari per superare le asimmetrie informative presenti”.
“Il settore farmaceutico sta subendo una trasformazione in digitale nel quale il paziente e le sue esigenze sono poste al centro dell’evoluzione, l’assistenza sanitaria si sta adattando per sostenere le persone nella gestione delle malattie nel quotidiano, risulta però necessario progettare servizi sempre più personalizzati e accessibili a tutti”, commenta Mauro Iannizzi, Principal di H-FARM. “Le persone, infatti, si aspettano una assistenza sanitaria costante per essere guidate nella disinformazione, per questo – conclude – è importante sfruttare le nuove tecnologie digitali per sviluppare nuovi prodotti che si adattino meglio alle diverse esigenze”.