Liesel Meminger: “Se la vita ti ruba qualcosa, a volte devi riprendertela.” Un film ambientato nel periodo nazista in Germania.
Questo film, classificato di genere drammatico, è tratto dal romanzo “La bambina che salvava i libri” poi ritradotto in “Storia di una ladra di libri”. Quest’opera fu scritta da Markus Zusak e fu pubblicata nel 2005 dalla casa editrice Frassinelli. Il film fu diretto da Brian Percival e pubblicato nel 2018. Una pellicola che mostra la storia di una ragazza che ruba i libri durante il periodo nazismo in Germania.
Racconta la storia di una ragazza adottata, Liesel, che si trasferì in Germania durante l’ascesa nazista. Durante il viaggio la giovane perse il fratello, questa perdita le diede maggiori consapevolezze sulla vita. Al suo arrivo, conosce i suoi nuovi genitori Han e Rosa Hubermann. Il padre era un uomo gentile e faceva l’imbianchino mentre la madre seppur avesse un pessimo carattere possedeva un grande cuore.
Durante il suo stabilimento lì, Liesel fa conoscenza con il suo vicino di casa Rudy con il quale instaurerà una forte amicizia. Per garantirle una maggiore integrazione nella società, i genitori la iscrissero a scuola e, nonostante lei fosse analfabeta, riuscì ad integrarsi e a riscoprire la sua passione per i libri. Liesel e Rudy entrarono a far parte della gioventù hitleriana. Il nazismo imponeva vari divieti, tra cui la lettura dei libri vietati dal Reich, la protagonista durante il rogo dei libri banditi riuscì a recuperarne qualcuno. Da lì iniziò ad annotare tutte le parole nuove che trovava nei libri rubati.A seguito di ciò il padre si trovò costretto a sdebitarsi col padre di Max, un ragazzo ebreo che si rifugiò in casa con loro per scappare dalle deportazioni.
Ritengo che sia uno dei film drammatici più significativi che abbia mai visto, riesce a trasmettere allo spettatore tante emozioni quante riflessioni. Racchiude a pieno i drammi della guerra, le paure, l’odio; riuscendo a far capire quanto sia facile manipolare le mentalità della società solo grazie ad esso.
Rilanci:
- Schindler’List: Racconta la storia di un’industriale tedesco che mise a rischio sia la sua vita che la sua carriera per salvare migliaia di ebrei dalle atrocità naziste.
- Il Pianista: Racconta la storia di un pianista ebreo che sopravvive all’occupazione della Polonia.
- Auschwitz: E’ un brano di Francesco Guccini, come dal titolo, racconta ciò che si provava durante e dopo la guerra, cantando versi che ti rimangono impressi sia nella mente che nel cuore, come: “Sono morto con altri cento, sono morto ch’ero bambino, passato per il cammino”, “Ad Auschwitz tante persone ma solo un grande silenzio” oppure “Io chiedo quando sarà che l’uomo potrà imparare a vivere senza ammazzare”.