Con “Artistinscena” Bitti rinasce dopo l’alluvione.
Teatro, musica e danza in paese dal 14 al 22 luglio. Il festival vedrà esibirsi 150 artisti gratuitamente nelle vie principali, nel centro storico e nel centro archeologico.
Centocinquanta artisti saranno in scena a Bitti dal 14 al 22 luglio. Lo faranno in segno di rinascita post alluvione che nel novembre scorso aveva devastato il paese e provocato tre morti. Trenta compagnie di teatro, musica e danza, doneranno la loro arte al paese barbaricino. Si proporranno come ambasciatori di solidarietà con la bellezza dell’arte. Vi sarà l’evento “Artistinscena per Bitti”, con la direzione artistica da Elena Musio in collaborazione con l’associazione Ilos Teatro di Lula.
Gli artisti si esibiranno gratuitamente con un calendario fitto di eventi. Essi animeranno le vie principali, il centro storico bittese e il sito archeologico di Romanzesu.
Il programma della manifestazione è stato illustrato oggi, in conferenza stampa nella sala consiliare della Provincia di Nuoro, dal sindaco di Bitti, Giuseppe Ciccolini, dalla direttrice artistica Elena Musio, e da Ornella D’Agostino della compagnia Carovana Smi “Un segnale di vicinanza sincero e ricco di emozioni che sono certo potrà dare più forza a tutti i bittesi nell’affrontare le difficoltà – detto il sindaco Ciccolini – La cultura si dimostra ancora una volta uno strumento e un veicolo di trasmissione di messaggi positivi capaci di contaminare i nostri territori che, oltre alle restrizioni del coronavirus, hanno vissuto e vivono momenti di disagio, emotivo ed economico, dovuto all’alluvione”.
“Nei giorni seguenti all’alluvione tutti ci siamo sentiti vicini a Bitti e quando ho proposto di fare qualcosa per questo paese ho ricevuto una disponibilità immediata da parte di tantissimi artisti – ha aggiunto Elena Musio – La manifestazione non si esaurirà con queste otto serate: abbiamo già in programma appuntamenti autunnali e invernali che arricchiranno ancora di più Artistinscena”. “Col progetto stiamo riscrivendo esperienze per riflettere su un passato che si deve trasformare in un futuro di speranza anche dove la tragedia è ancora presente” ha concluso Ornella D’Agostino.