Il Bastione di Santa Croce offre una delle viste migliori della città alta; si trova nel quartiere Castello, a pochi passi dalla Torre dell’Elefante.
Il Bastione di Santa Croce, comunemente detto dalla popolazione bastione di “Santu Juanni”, è situato nell’omonima via, nella zona che in passato ospitava La Giudaria, ovvero il rione ebraico. L’esistenza di quest’ultimo in Castello è attestata già a partire dal sec. XIII; tuttavia raggiunse la sua massima espansione durante il sec. XV, sotto la dominazione Aragonese.
Nel 1492 i re cattolici Ferdinando D’Aragona e Isabella di Castiglia decretarono l’espulsione, dall’intero regno, degli ebrei non convertiti al Cristianesimo; la Sinagoga che sorgeva nella Giudaria venne trasformata in chiesa cattolica e dedicata alla Santa Croce, dando luogo all’attuale Basilica.
Nata come sinagoga che in passato il ghetto ebraico, fu convertita in chiesa cattolica in seguito all’espulsione degli Ebrei da Cagliari intorno al 1500. Conserva al suo interno opere del pittore sardo Giuseppe Deris.
L’interno della chiesa si presenta a navata unica, con tre cappelle per lato e un breve presbiterio chiuso da un’abside curvilineo. Le cappelle laterali, ornate da altari in stile barocco, custodiscono diverse opere d’arte risalenti al XVII e XVIII secolo.
La volta a botte è decorata con un motivo a cassettoni esagonali, opera del pittore Ludovico Crespi (XIX secolo). Nell’altare maggiore spicca un notevole crocifisso ligneo, mentre ai lati del presbiterio rappresentati i Santi Maurizio e Lazzaro, opera eseguita nel 1824 dall’artista sardo Antonio Caboni.
La facciata conserva lo stemma dell’ordine dei Gesuiti, che rinnovarono e ingrandirono la chiesa nel 1661, grazie a un lascito della nobildonna Anna Brondo, dei marchesi di Villacidro.