Oggi al via la seconda parte del Cagliari Film Festival
Inizia la seconda parte del Cagliari Film Festival. Ci sarà un’omaggio a Grazia Deledda nel centocinquantenario della nascita. Sarà presente anche un omaggio a Tina Modotti, pioniera della fotografia intesa come strumento di indagine e denuncia sociale Sono questi i temi attorno a cui ruota la seconda parte del Cagliari film festival che giovedì 15 luglio alle 21 riprende con la sua programmazione.
L’appuntamento è ancora nel giardino del Palazzo Siotto (via Dei Genovesi 114) dove sarà presentato Cercando Grazia, documentario di Maria Grazia Perria che segue undici giovani attrici durante il casting per la preparazione di un film sulla giovane Deledda. La proiezione sarà anche preceduta da un omaggio del filmaker Francesco Tomba ad Agnès Varda, esponente della nouvelle vague e prima donna a ricevere un Premio Oscar. Alle 22,30 chiusura di serata con “Vanitas” di Mario Brenta e Karine de Villers.
La serata di venerdì 16 luglio è dedicata a Tina Modotti. Si comincia alle 20,30 con un omaggio del fotoreporter Uliano Lucas che, insieme ad Alessandra Piras, parlerà dell’artista pioniera della fotografia. In seguito si prosegue con la proiezione del documentario Vittorio Vidali, Io non sono quello che sembro, di Giampaolo Penco. Infine, a introdurre il film sarà lo storico Luciano Marrocu.
Appuntamento nel weekend a Quartu e a Piazza Matteotti
Sabato 17 luglio il Cagliari film festival si sposta nel parco In our garden di Quartu, dove si può coltivare insieme il benessere per sentirsi nuovamente parte dell’ambiente naturale. Per l’occasione sarà proiettato Interdependence. La pellicola è composta da 11 registi internazionali che hanno deciso di esplorare il tema dei cambiamenti climatici. A introdurre sarà così Vania Statzu, economista dell’ambiente e e vicepresidente della Fondazione Medsea.
Domenica 18 luglio il fine settimana si chiude nel segno di Grazia Deledda: alle 19,30 da piazza Matteotti prenderà il via una passeggiata storico letteraria per le vie di Cagliari. Ciò permetterà la riscoperta dei posti visti e frequentati dalla scrittrice Premio Nobel tra il 1899 e il 1900. Ideato da Alessandra Piras, è in questo modo costruito seguendo le tracce riscontrate nelle lettere della scrittrice a parenti e amici.