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Einstein Telescope, intervista a Emilio Molinari (INAF)

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Einstein Telescope, intervista a Emilio Molinari (INAF)
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Recentemente L’ESFRI-European Strategy Forum on Research Infrastructure ha inserito il progetto “Einstein Telescope” nell’aggiornamento della roadmap 2021, reputandolo una delle infrastrutture di ricerca scientifica su cui puntare nel prossimo futuro. Con Emilio Molinari, Direttore dell’INAF di Cagliari, abbiamo provato a capire meglio di cosa si tratta e perché la sua realizzazione potrebbe aprire nuovi orizzonti nella ricerca astronomica.

L’Einstein Telescope potrebbe segnare un passo importantissimo verso la comprensione del nostro universo

Il progetto ET-Einstein Telescope, il più grande e sensibile telescopio di onde gravitazionali mai realizzato, segna un nuovo passo verso la conoscenza del nostro universo. L’Unione Europea ha dimostrato di puntare fortemente nel progetto stanziando una somma considerevole per la sua realizzazione. 

Tra i siti candidati per la sua realizzazione, spicca il sito sardo di “Sos Enattos”. La regione Sardegna “ha stanziato circa 300 milioni di euro a fronte di un costo di realizzazione totale di 1,7 miliardi che saranno coperti, per la parte restante, da fondi nazionali ed europei.”

Insomma, numeri che danno la dimensione dell’importanza e della strategicità del progetto. Con Emilio Molinari, Direttore dell’INAF di Cagliari, abbiamo affrontato questo e tanti altri temi nel corso dell’intervista.

I vantaggi per la Sardegna

Molinari ha spiegato l’importanza del progetto e ha rimarcato l’importanza dello stesso nell’ambito della ricerca astronomica. Ha anche spiegato in cosa consiste il progetto e le caratteristiche tecniche che rendono il sito di “Sos Enattos” un valido competitor per la vittoria finale. 

Inoltre, si è discusso dei vantaggi che lo stesso progetto potrebbe portare alla Regione Sardegna. Dalla stessa Regione fanno sapere che “l’impatto economico complessivo è stato calcolato in 6 miliardi di euro nei nove anni necessari per la costruzione, più un valore annuo di circa 127 milioni di euro e oltre 700 posti di lavoro quando entrerà in funzione.” Rimarcando che “come sede dell’infrastruttura, la Sardegna beneficerà di una parte rilevante di questo volume d’affari: a regime il 50-60% dell’impatto è previsto ricadere in ambito regionale.” 

insomma, un’occasione unica per la ricerca scientifica e per tutta la comunità sarda.

About Daniele Mereu

Studente magistrale in Relazioni Internazionali (Studi Euro-Mediterranei) presso l'Università di Cagliari. Laureato in Scienze Politiche e diplomato in Relazioni Internazionali per il Marketing.

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