La spesa dei Comuni sardi per i servizi sociali è in media di 243 euro per abitante. E la Sardegna si piazza al terzo posto nella classifica delle regioni italiane in questo settore dietro Trentino Alto Adige con 392 euro e Friuli Venezia Giulia con 277 euro.
Sono i conti del Rapporto Sanità e territorio – I servizi sociosanitari dei Comuni italiani” realizzato da Federsanità, Anci e Ifel. Ma per la Cisl Fnp sono soldi che potrebbero essere spesi meglio.
Quali sono gli effetti pratici dei servizi sociali ?
“Rispetto ai servizi sociali per gli anziani la situazione negli ultimi decenni è migliorata molto, almeno relativamente alla spesa per abitante, anche per merito delle lotte sindacali.
Purtroppo in certi comuni si sfiora l’eccellenza in altri a volte non si raggiunge la sufficienza nei servizi sociali destinati agli anziani”.
Relativamente all’assistenza anziani – dice la Cisl – il rapporto registra che nel 2018 (ultimo dato disponibile) solamente il 35,5% dei Comuni isolani è coperto da un servizio con strutture residenziali proprie o con rette/contributi pagati dai comuni per gli utenti di strutture residenziali private.
Come viene ripartita la spesa per l Assistenza sostenuta ?
La spesa per l’assistenza sostenuta dai comuni singoli o associati per tipo di prestazione.
-il 54,7% della spesa è assorbito dall’assistenza domiciliare e socio- assistenziale
-il 24,3% per voucher, assegno di cura o buono sociosanitario.
Solamente il 20,7% dei comuni sardi – secondo l’Istat – nel 2018 nell’area anziani è coperto sul fronte dell’assistenza domiciliare integrata con quella sanitaria. “Le ragioni della nostra mobilitazione sui problemi socio sanitari riguardano anche la scarsa integrazione tra sanità e assistenza, che in una regione dove la popolazione anziana tende ad aumentare è fondamentale anche per ridurre i costi della sanità generale conservando la qualità”.