Si alza il vento sulla nuova edizione di “Cinema delle terre del mare”, il festival organizzato dalla Società Umanitaria di Alghero.
Ilaria Pilar Patassini quartet e Daniele Di Bonaventura si esibiranno domani Giovedi 23 Luglio ad Alghero a Lo Quarter
La prima tappa di un percorso che unisce l’amore per il mare, il cinema e le arti, va in scena giovedì 22 luglio nel cuore della città catalana, a Lo Quarter. Un’apertura in musica per un concerto di raffinata bellezza: sul palco a partire dalle 22 Ilaria Pilar Patassini quartet e Daniele Di Bonaventura.
Ilaria Pilar Patassini propone un live ricco di sfumature e un repertorio in cui la canzone d’autore incontra il jazz, il folk, la world music e la musica da camera. Il concerto è impreziosito dalla presenza del bandoneon di Daniele di Bonaventura e da un omaggio al cinema e al tango di Astor Piazzolla.
In scena anche Marcello Peghin alla chitarra 10 corde e alla chitarra elettrica, Maria Vicentini alla viola e al violino, e Salvatore Maiore al violoncello e al contrabbasso.
Venerdì 23 luglio
Il giorno seguente il festival entra nel vivo con le prime proiezioni e il debutto di un progetto originale: Tuffi – Piccoli racconti cinematografici sul mare. Progetto prodotto dalla Società Umanitaria di Alghero e realizzato dal regista Marco Antonio Pani che incontrerà il pubblico del festival. Si comincia sempre alle 22, sempre nello spazio allestito a Lo Quarter.
Tuffi è un’iniziativa ideata dalla direttrice dell’Umanitaria di Alghero, Alessandra Sento, che raccoglie il cinema privato e di famiglia girato in Sardegna tra gli anni ’40 e ’80. Le immagini, messe a disposizione dall’archivio della Cineteca Sarda, sono state montate da Pani per dar vita a nuove storie. Si tratta di 20 piccole storie in cui le immagini di ieri si mescolano alle emozioni di oggi.
Un progetto che sarà il filo rosso di tutto il festival, con la proiezione di tre “Tuffi” prima di ogni film in cartellone.
E a inaugurare il ciclo delle proiezioni, venerdì, sarà “After love” di Aleem Khan: Mary Hussain, convertita all’islam con il matrimonio, ha poco più di sessant’anni e vive con il marito. In seguito alla sua morte inaspettata, Mary scopre che il marito aveva una vita segreta a Calais, oltre il canale della Manica, a soli trentaquattro chilometri di distanza dalla loro casa.