La sanità italiana è pronta al digitale. La pandemia ha accelerato lo sviluppo di tele-consulto, tele-visita, tele-monitoraggio.
E’ quasi raddoppiato, durante l’emergenza, l’uso del teleconsulto da parte dei medici specialisti e oltre 8 medici su 10 ora vorrebbero impiegare questo strumento in futuro. Più dell’80% dei pazienti è pronto a usare piattaforme digitali e il fascicolo sanitario elettronico. Servono però progetti concreti per far decollare il digitale. Un esempio è WelCare presentato nell’ambito dell’evento ‘La salute connessa’, promosso da Novartis. In occasione del lancio della piattaforma di telemedicina WelCare in oncologia ed ematologia, che mette in collegamento centri e medici specialisti di tutta Italia, per favorire lo scambio di informazioni e migliorare la gestione di pazienti con malattie come il tumore al seno, il melanoma, le neoplasie mieloproliferative croniche (MPN), la mastocitosi, la leucemia mieloide cronica (CML), ma anche pazienti candidati al trattamento con CAR-T. Con la pandemia è infatti aumentato l’utilizzo di piattaforme digitali per mettere in contatto medici e pazienti. Oggi, oltre 8 pazienti su 10 dichiarano di voler usare questi strumenti anche in futuro. È poi quasi raddoppiato durante l’emergenza l’uso del tele-consulto da parte dei medici specialisti. Oltre 8 medici su 10 ora vorrebbero utilizzare questo strumento in futuro.
Tele-consulto, tele-visita, tele-monitoraggio, ma anche applicazioni digitali per la salute e canali digitali per la collaborazione tra medici di diverse strutture ospedaliere
Questi sono solo alcuni degli strumenti di telemedicina che stanno cambiando il volto della sanità .In primo piano c’è il paziente, che diventa protagonista sempre più attivo della propria salute. E la telemedicina diventa anche strumento per ridurre le disuguaglianze. Antonio Gaudioso, Presidente di Cittadinanzattiva: “Fondamentalmente c’è la possibilità che tutta una serie di esami legati a liste di attesa gigantesche moltiplicatesi per il Covid possono usufruire delle tecnologie e realizzarsi anche in modo più prossimo.In alcuni casi possono avvenire direttamente a casa e in altri in servizi territoriali finora mai utilizzati. Migliorando molto le performance e consentirebbero di accedere a prestazioni che altrimenti richiederebbero tempi lunghissimi”.
La piattaforma WelCare,un esempio di successo.
Il tele-consulto è tra le funzionalità al centro di WelCare, promossa da Novartis in oncologia ed ematologia. Questo centro specializzato mette in rete centri e specialisti di tutta Italia, per migliorare la gestione dei pazienti. Ma la telemedicina apre anche a nuove possibilità di gestione della pratica clinica, a partire dalla sistematizzazione di grandi quantità di dati. Lo spiega Fabrizio Pane, Professore ordinario di ematologia all’Università Federico II di Napoli: “Ad esempio una piattaforma tipo WelCare, estremamente flessibile, gestisce tantissime informazioni che riguardano il paziente. Ne protegge inoltre la privacy dei dati sensibili. E immagazzina quindi dei dati della pratica clinica, in ambiti specifici, formando dei team specifici su progetti e patologie ben specifiche. Data quindi questa flessibilità è in grado di accogliere questi dati, non solo trasversalmente come si fa con patologie complesse ma anche in maniera longitudinale, nel tempo, ovviamente in forma anonima, individualizzando però i dati intorno ad ogni singolo paziente con quella tipologia di diagnosi”.