Il nuovo Unipol Domus, ex Sardegna Arena, è un progetto nato negli anni 2010
La crescente obsolescenza dello stadio Sant’Elia, maggiore arena scoperta della Sardegna e da oltre quaranta anni “casa” del Cagliari Calcio, divenne foriera di problemi sempre maggiori. Unipol e Cagliari Calcio 1920: una partnership che dura da più di 10 anni. Una passione per il rossoblù che va oltre il mero mondo degli affari, e così la nota holding assicurativa e finanziaria promette di favorirne la crescita. “È con particolare entusiasmo che il nostro Gruppo ha voluto affiancare il Cagliari Calcio. La denominazione dello stadio, attuale e futuro, cambierà per sostenerne le ambizioni e contribuire alla crescita ed ai successi.”, è questo ciò che dichiara Carlo Cimbri, CEO di Unipol
Dalla prossima stagione calcistica, 2021-22, l’effettivo cambio di nome che sarà mantenuto sino all’inaugurazione del nuovo stadio avrà effetto. Il nome dello stadio che sorgerà sulle ceneri del Sant’Elia non è ancora noto. Anche Tommaso Giulini, presidente del Cagliari Calcio, si è mostrato parecchio entusiasta e che ha sottolineato quanto sia importante lavorare insieme ad un progetto comune.
L’impianto era stato dichiarato inagibile nel 2012, obbligando i rossoblù a trasferirsi prima allo stadio Nereo Rocco di Trieste, poi allo stadio Is Arenas di Quartu Sant’Elena (fu ingrandito per l’occasione con delle tribune provvisorie in tubolari d’acciaio). Sebbene la società rossoblù espresse la volontà di stabilirsi permanentemente nell’impianto quartese, l’esperienza si rivelò breve e travagliata. Lo stadio Is Arenas venne infatti dichiarato più volte parzialmente o totalmente inagibile. La squadra vi poté, quindi, disputare un numero limitato di partite. I lavori di ampliamento si rivelarono irregolari e comportarono strascichi di natura giudiziaria a carico dell’allora dirigenza del Cagliari e di taluni politici locali.