Nell’ultimo secolo e mezzo il Mediterraneo si alza di circa 1,25 millimetri l’anno, un tasso più che raddoppiato rispetto agli ultimi 4.000 anni. Il dato arriva da uno studio pubblicato sulla rivista Nature Communications e condotto prevalentemente da un team internazionale coordinato da Matteo Vacchi, ricercatore dell’Università di Pisa, cervello di ritorno nel 2019 grazie al programma Rita Levi Montalcini.
Cosa ha provocato l innalzamento del Mediterraneo?
“Questo lavoro – spiega Matteo Vacchi del Dipartimento di Scienze della Terra – ci ha permesso di quantificare inoltre in modo dettagliato e significativo gli impatti delle emissioni di gas serra legate alla rivoluzione industriale sull’innalzamento del Mar Mediterraneo .
Lo studio ha riguardato complessivamente l’andamento dei tassi di innalzamento del Mediterraneo centrale e occidentale negli ultimi 10.000 anni.
I dati sono stati ricavati anche da circa 400 indicatori di paleo-livelli del mare datati al radiocarbonio e derivati per la maggior parte da carotaggi e campionamenti subacquei effettuati tra il livello del mare attuale e circa -45 metri di profondità.
Dall’analisi è emerso che tra i 10.000 e i 7.000 anni fa, i tassi di risalita del livello del mare si sono attestati in media a circa 8.5 mm l’anno.
Diminuzione iniziale e aumento dei tassi medi
Da quel momento e per gli ultimi 4000 anni, i tassi medi sono scesi e sono rimasti nell’ordine degli 0.45 – 0.55 millimetri l’anno. Dal 1850 ad oggi, si è registrata invece una nuova e rapida impennata con tassi medi che si attestano tra 1,1 e 1,3 millimetri l’anno.
Come anche indicato dalle stazioni mareografiche più antiche del Mediterraneo a Genova, Marsiglia e Trieste.
Le istituzioni coinvolte anche nella ricerca sono state la Rutgers University (Usa),
—il CNRS, ThéMA, Université de Franche-Comté (Francia), il CNRS, Université Toulouse Jean Jaurès (Francia)
– la University of Bremen (Germania).