IMG 6842

L’ ulivo millenario di Cuglieri colpito dai roghi dei giorni scorsi

Sopralluogo del direttore dell’ orto botanico dell’Università di Cagliari in località “sa Tanca Manna”

 Migliaia di ettari di vegetazione andati in fumo, altrettante persone costrette ad abbandonare le proprie case. Aziende agricole, piantagioni e allevamenti di animali andati distrutti. Il rogo non ha risparmiato l’albero della località “Sa Tanca Manna”, raro esempio di archeologia botanica e patrimonio dell’isola.

Del maestoso ulivo, 20 metri di altezza e una circonferenza di 10 metri ,non è rimasto più nulla come dimostrano diverse immagini che stanno circolando online.

E’ sempre stato il simbolo della forza e della tenacia della Sardegna e, nonostante le fiamme che lo hanno incenerito, potrebbe tornare a essere di nuovo un simbolo, se si può, con maggior forza e tenacia.“Oggi si può confermare che l’ulivo millenario di Cuglieri non mostra nessun fenomeno residuo di combustione. Si evidenzia che i primi interventi sono stati efficaci, abbassando notevolmente la temperatura del terreno. Si auspica una vitalità degli apparati radicali e una ripresa vegetativa delle porzioni di tronco non direttamente interessate dal fuoco poste sia sul lato sinistro sia sul lato estremo destro della ceppaia”.
Così Gianluigi Bacchetta, direttore dell’Orto Botanico dell’Università di Cagliari, dichiara dopo il sopralluogo all’ulivo millenario di Cuglieri effettuato nella mattinata di oggi. Già una prima verifica era stata effettuata nei giorni scorsi mentre ancora la pianta ardeva.

Il docente dell’Ateneo cagliaritano ha anche incontrato in mattinata il sindaco e alcuni assessori del paese.

“Abbiamo provveduto a posizionare frasche e tronchi a protezione delle porzioni vitali della pianta – prosegue il professore – per ridurre al massimo l’esposizione alla luce solare e mantenere una maggiore umidità, oltre che evitare il caplestio e quindi la compattazione del suolo. Raccomando di non avvicinarsi alla pianta per nessuna ragione, non asportare i materiali collassati intorno e di avere pazienza per attendere la ripresa. La resilienza dell’albero deve essere quella della popolazione: ci sono persone che stanno soffrendo molto. Mantenere vivo quest’albero significa mantenere viva la speranza di tutti”.

About Federico Ambu

Appassionato di calcio, storia, archeologia. Tifoso della Juventus, e amante del cinema di guerra e d' azione.

Controlla anche

Ricerca educativa innovazione e inclusione in un unico convegno

Giovedì 6 giugno alle ore 09.30 nell’aula Motzo del Campus Sa Duchessa, si svolgerà un …