“Gioco bene se una squadra sta bene, dobbiamo aiutare i più giovani”.
Kevin Strootman ha parlato alla stampa in vista dell’inizio della prossima stagione. Il nuovo centrocampista olandese è arrivato a Cagliari nel mese di giugno a parametro zero, dopo sei mesi al Genoa. Strootman è un giocatore di caratura internazionale, avendo giocato molti anni alla Roma disputando anche diverse partite di Champions League da titolare.
Le dichiarazioni di Kevin Strootman
L’olandese ha subito parlato del suo rapporto con il presidente Giulini: “Quando mi trovavo in vacanza ho parlato con il presidente, volevo ormai andare via da Marsiglia e lui mi ha convinto a vestire la maglia rossoblù. Nell’ultima parte della scorsa stagione ho giocato con il Genoa, trovandomi molto bene, ora voglio fare bene qui a Cagliari. Da subito il feeling con i compagni è stato ottimo”.
Strootman ha parlato anche dei suoi nuovi compagni di squadra, da Joao Pedro al rientrante Rog: “Già giocando contro il Cagliari la stagione passata avevo visto la grande qualità a disposizione della squadra. In ritiro mi ha impressionato Marin; importantissimo anche il ritorno di Rog che sta recuperando a pieno, ovviamente sono rimasto colpito da Joao Pedro, nonostante sapessi già che grande giocatore fosse. Abbiamo potenzialmente 25 titolari in rosa, dobbiamo farci trovare pronti quando il mister ci chiama in causa”.
Infine, il centrocampista ha parlato anche della sua condizione fisica, ritenendola “sufficiente ma ancora migliorabile, in vista della ripresa del campionato.” Strootman ha concluso parlando dei buoni propositi per la stagione che sta per cominciare: ” Sento sempre la responsabilità quando arrivo in una nuova squadra. Non mi piace perdere e vorrei trasmettere la mia mentalità a tutti i compagni. Sono convinto che una parte della qualità di una squadra sia data dalla mentalità, su questo spero di poter dare il mio contributo. Io poi sono uno che gioca bene se la squadra sta bene e credo che insieme agli altri giocatori d’esperienza sia nostro compito aiutare i più giovani, anche a livello umano oltre che tecnico.”